Il Consiglio comunale verso il voto per il dissesto Mercoledì arriverà in aula la delibera sul default

Mercoledì, ore 18.30. L’appuntamento con il dissesto del Comune di Catania è fissato. Questa mattina si è riunita la conferenza dei capigruppo per stabilire l’ordine del giorno della prossima seduta del senato cittadino: la deliberazione del default da parte dei consiglieri e l’approvazione del bilancio consolidato 2017. Il conto alla rovescia per la votazione più significativa legata a questa amministrazione è partito e, nei prossimi giorni, agli eletti dovrebbe essere inviata la relazione allegata alla delibera. I contabili del municipio dovranno mettere nero su bianco le condizioni delle casse di Palazzo degli elefanti: una mera presa d’atto rispetto ai due pronunciamenti, concordi, della Corte dei Conti (la sezione di controllo di Palermo e le sezioni riunite di Roma). 

All’inizio della prossima settimana dovrebbe, quindi, consumarsi un altro atto verso il dissesto. Mettendo un punto fermo alle obiezioni dell’opposizione del gruppo Con Bianco per Catania che, per settimane, ha chiesto che si impugnasse di fronte al tribunale amministrativo regionale di Catania la sentenza della magistratura contabile e che si riformulasse il piano di riequilibrio economico-finanziario alla luce dell’emendamento SalvaCatania per le amministrazioni in pre-dissesto (possibilità, peraltro, espressamente esclusa dalla procura della Corte dei conti).

Lunedì mattina Daniele Bottino convocherà una riunione del suo gruppo consiliare – «Compreso Enzo Bianco», precisa il consigliere – per valutare cosa fare mercoledì in aula. «Siamo impotenti – dichiara Bottino a MeridioNews – A quattro giorni dalla seduta non possiamo fare molto. È mancata la volontà politica di salvare la città negli ultimi due mesi». Il riferimento è alla strada del Tar, rimasta intentata, anche perché il ricorso alla giustizia amministrativa si sarebbe dovuto basare su questioni formali e non sostanziali. «Si sarebbe dovuta chiedere la sospensiva dell’ordinanza – prosegue il consigliere comunale – Ma ormai non si può più fare nulla». Senza contare che il sottosegretario leghista Stefano Candiani, nei giorni scorsi, ha definitivamente chiuso la porta del contributo straordinario da parte del governo nazionale. Quei 400 milioni di euro richiesti, discussi e sperati che avrebbero potuto fare respirare Palazzo degli elefanti ma che non arriveranno mai. «Si è fatta una grande pubblicità a questo contributo – conclude Bottino – Se anche avessimo vinto il ricorso alle sezioni riunite, oggi senza quei soldi dovremmo comunque dichiarare il dissesto». 

Un punto, quest’ultimo, che è sempre stato chiaro e che nessuno ha mai nascosto. Pur non abbandonando la speranza che l’influenza di Candiani sul ministro dell’Interno Matteo Salvini potesse servire a sensibilizzare Roma sulle necessità etnee. Il commissario della Lega in Sicilia, intanto, è stato avvistato con una raviola alla ricotta accanto all’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella. Ieri i due hanno reso nota l’approvazione di un emendamento che blocca le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità. Circa sette milioni di euro che rischiavano di essere decurtati dal contributo statale e che, invece, rimarranno intatti. Sempre dalla Capitale, infine, dovrebbero arrivare a ore (o al più tardi lunedì) i quasi 30 milioni di euro di contributi sbloccati con l’approvazione, a inizio settimana, del conto consuntivo 2017. Un documento che si chiude con oltre 640 milioni di euro di disavanzo, parte dei quali accumulati a seguito dell’applicazione delle misure correttive richieste dalla Corte dei conti per fare sì che i bilanci comunali fotografassero la reale situazione delle finanze catanesi.

Qualcosa si muove, anche se molto lentamente, anche a Palermo. Nel documento sulle variazioni al bilancio regionale sono stati previsti otto milioni di euro, per l’anno 2018, «per la corresponsione degli emolumenti al personale dipendente e al personale delle società partecipate». Dopo l’approvazione in commissione Bilancio, il testo dovrà essere vagliato dall’Assemblea regionale siciliana. Il voto è previsto per l’inizio della prossima settimana: il Natale dei lavoratori del Comune di Catania, e di tutti gli impiegati delle partecipate, dipende anche da questo. 


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