Inviato oggi l'invito per un incontro formale con l'assessore regionale all'Agricoltura e il governatore per discutere le problematiche che si presenteranno a breve termine e in particolare ad aprile quando partirà la campagna irrigua nel territorio del Partinicese. In questa zona rappresenta infatti la principale fonte di sostentamento delle famiglie
Il Comitato invaso Poma chiede un incontro alla Regione «Vogliamo risposte sulla quota d’acqua per l’agricoltura»
Va avanti per la sua strada il Comitato invaso Poma nato per garantire l’acqua alle coltivazioni nel Partinicese, prima fonte di sostentamento per migliaia di famiglie. Il prossimo passo è incontrare l’assessore regionale all’Agricoltura e lo stesso governatore ai quali saranno sottoposti nell’immediato alcuni punti della piattaforma di proposte per la gestione dell’invaso elaborata nel corso del Consiglio comunale congiunto di 11 Comuni del 14 marzo scorso. «Stiamo inviando loro un invito formale anche se nei giorni scorsi sono già stati presi dei contatti – afferma Antonio Lo Baido, portavoce del Comitato Invaso Poma – speriamo di poterli incontrare al più presto».
In particolare, spiega Lo Baido, verranno sottoposte ai rappresentanti delle istituzioni regionali le problematiche che secondo il Comitato vanno risolte in tempi brevi: «In primo luogo – aggiunge – affronteremo la questione della quota di risorse idriche dall’invaso Poma che il dipartimento delle acque deve ancora assegnare all’agricoltura. Vige ancora un blocco su questo a livello regionale. In caso di risposta positiva, oltre a voler conoscere la reale l’entità di quest’ultima, chiederemo anche di far parte del tavolo tecnico che stabilisce queste quote».
Inoltre altri punti all’ordine del giorno sono il ripristino della rete irrigua «ormai un po’ fatiscente» e la questione del primo lotto di irrigazione ormai chiuso da qualche anno. «Sappiamo che c’è un progetto in questo senso finanziato dal Cipe ma non conosciamo a che punto sia il suo iter». Un incontro che – ribadisce Lo Baido – dovrebbe avvenire il più presto possibile: «Ad aprile inizia la campagna irrigua – conclude – ormai devono decidere se dare o meno l’acqua. Se la risposta sarà negativa non staremo fermi. Il nostro obiettivo resta garantire l’acqua all’agricoltura pur senza togliere risorse idriche alle città».