Il gruppo che sostiene la candidatura di Giuseppe Berretta come sindaco di Catania è andato nello storico quartiere catanese per piazzare due simbolici cartelli di «pericolo crollo». Incassando l'appoggio del comitato civico che dal 2001 sensibilizza l'opinione pubblica sul cattivo stato dei reperti archeologici nella zona. I monumenti, resti storici delle mura cittadine fatte edificare dall'imperatore Carlo V, dovranno diventare «parte di un percorso archeologico». Guarda le foto
Il comitato Antico Corso appoggia Berretta «Interessi comuni con Io cambio Catania»
Una passeggiata per il quartiere Antico corso quella di ieri mattina per i membri del comitato civico Io cambio Catania. I membri del gruppo che appoggia la candidatura del parlamentare del Partito democratico Giuseppe Berretta come sindaco hanno camminato in compagnia dei componenti del comitato civico del quartiere, per evidenziare i «gravi e concreti pericoli di crolli che interessano i resti archeologi nella zona». E la vicinanza politica al candidato, il presidente del comitato Antico corso Salvatore Castro non la nasconde. «Appoggiamo Berretta, anche se nessuno del comitato si candiderà alle comunali», ammette Castro. « Abbiamo scelto questi luoghi perché qui è stata fondata Catania, era un appuntamento obbligato per la sua rifondazione», spiega invece l’onorevole Berretta che promette: «Ci saranno altri appuntamenti».
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«C’è una coincidenza di interesse con Io cambio Catania; al di là della lotta politica, l’obiettivo comune è il recupero del quartiere», continua Castro. E i membri del comitato civico nato nel 2001 per bloccare i lavori di costruzione delle nuove aule per la facoltà di Giurisprudenza nel Reclusorio della Purità, a poca distanza, insieme al candidato sindaco e ai suoi sostenitori hanno fatto tappa prima alla trecentesca Torre del Vescovo, piazzando un cartello «pericolo di crollo». A seguire una breve passeggiata, circa 200 metri, fino al Bastioni degli Infetti divenuto celebre nel 2009, dopo l’occupazione degli ex militanti del vicino centro popolare Experia. «Da parte dell’amministrazione comunale, dopo l’occupazione c’è stata solo la disponibilità per alcuni spettacoli e manifestazioni, ma vorremmo trasformare questo posto in uno spazio libero a disposizione del quartiere», continua Castro che invita a constatare lo stato di abbandono dell’area, con l’erba alta, rifiuti sparsi e i vecchi contrafforti divenuti riparo di fortuna per i senzatetto. «Hanno ripulito e tagliato l’erba l’ultima volta questa estate», spiega una anziana signora da un balcone che si affaccia su quello che fu il lazzeretto cittadino. Al futuro sindaco, chiunque sarà, Castro e gli altri membri del comitato chiedono adesso di «recuperare questi beni insieme agli altri: la Torre Aragonese, le Mura Normanne, la chiesa dell’Idria, il Bastione del Tindaro, il Reclusorio del Santo Bambino». L’obiettivo è farne «un percorso archeologico che parta dalla chiesa di Sant’Agata la Vetere e arrivi al Monastero dei Benedettini».