Giovanni Pantellaro è stato arrestato nel 2020 nell'operazione Camaleonte. Il 57enne è ritenuto un uomo di Massimiliano Salvo. Tra il 2013 e il 2017, il Comune di Catania ha rilasciato autorizzazioni per postazioni fisse a persone a lui vicine
Il clan Cappello tra le bancarelle della Fera ‘o luni Sequestro di beni da mezzo milione per Pantellaro
Sequestro di beni per Giovanni Pantellaro, 57enne esponente del clan Cappello. All’uomo è stato notificato il decreto emesso dal tribunale di Catania su richiesta della procura. I sigilli sono stati posti a tre imprese individuali nel settore dell’abbigliamento e dei casalinghi, che esercitavano in altrettante postazioni fisse nel mercato all’aperto di piazza Carlo Alberto. Riconducibili a Pantellaro sarebbero tre autorizzazioni amministrative rilasciate dal Comune nel 2013, 2015 e 2017. Destinatarie della prima e della terza sono state persone vicine al 57enne, mentre quella del 2015 è intestata allo stesso esponente die Cappello
Oggetto del sequestro anche una villetta nella zona Ippocampo-San Francesco alla Rena e un appartamento con garage vicino al viale Mario Rapisardi. Bloccati anche i saldi di alcuni rapporti bancari, formalmente intestati ai familiari di Pantellaro. I beni sequestrati hanno un valore complessivo di mezzo milione di euro. Cifra non compatibile con i redditi dichiarati dall’uomo e dai suoi familiari.
Pantellaro – la cui carriera criminale annovera precedenti per minaccia, lesioni personali, traffico di droga e associazione per delinquere finalizzata alla truffa anche ai danni di compagnie assicurative – è ritenuto un soggetto socialmente pericoloso, responsabile del gruppo che fa capo a Massimiliano Salvo, boss attualmente rinchiuso in carcere e sottoposto al regime del 41 bis. Il 57enne avrebbe preso le redini del gruppo in seguito all’arresto di Salvatore Lombardo, detto Salvuccio u ciuraru. L’anno scorso Pantellaro è stato arrestato nel blitz Camaleonte, che ha portato in carcere numerosi esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi.