Il chitarrista Francesco Martorana incanta l’auditorium della Rai

di Ivan Scinardo

Pubblico delle grandi occasioni per il concerto conclusivo della rassegna “Fuori colonna” realizzata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo dal direttore artistico Francesco Martorana. Location d’eccezione, l’auditorium della Rai siciliana di Palermo, gentilmente concesso dal direttore Salvatore Cusimano.

Un’ora e mezza di musica dal vivo con ben 10 chitarre diverse, magicamente suonate dallo straordinario talento bagherese, Franco Maria Martorana. La formula che ha incantato il pubblico era già stata sperimentata alla scuola del cinema con l’esecuzione dal vivo di colonne sonore di una selezione ben ragionata di sei film.

“Sei belle opere diverse – dice Martorana – proiettate su grande schermo dove il sonoro, però, presenta una piacevole anomalia; la musica non è quella originale, voluta dal regista e composta per l’occasione, oltre che con slancio passionale, a volte con un’attenzione scientifica, magari relegando ad un preciso, volatile frame il bandolo di complicate matasse cinetiche. Il musicista è un vero e proprio autore dell’opera cinematografica per la quale compone – e spesso dirige o esegue – la Colonna sonora. Il vero artista non agisce solo da supporto: suoni e musiche conferiscono al film certe qualità talmente profonde, seppur apparentemente impalpabili, che spingono il regista, l’autore primo dell’opera, a ricercarle e desiderarle ardentemente, a trovare con esse l’alchimia che spiani una via sicura alla veicolazione armoniosa del suo intento, di ciò che veramente vuol essere la sua opera, dal motivo originante al final cut”.

L’operazione è perfettamente riuscita nella sede Rai, considerando che c’erano oltre 150 spettatori, molti dei quali in piedi. Martorana ha tirato fuori il suo straordinario ingegno, comunicando con tutte le dita che incessanti hanno pizzicato le corde dell’anima. Lui è davvero convinto che, nonostante le continue ricerche di affinità e differenze tra i popoli, non esiste forma d’arte autentica che non si compenetri nei caratteri della propria terra.

Nella passione per la musica argentina e per il tango in particolare, il musicista è stato accompagnato dalla strepitosa e sensuale voce della compagna Silvia Frittitta. Atmosfera magica che ha toccato punte di vera commozione nel ricordo del giornalista Rai, Giancarlo Licata, prematuramente scomparso 3 mesi fa e che nello stesso luogo del concerto lanciò la nuova stagione del format televisivo “Mediterraneo”.

La platea diviene parte del respiro collettivo dell’opera d’arte; quanto proiettato erano film cult. Frammenti di capolavori in parte cuciti insieme dal genio “Tornatore” anch’egli di Bagheria. Il film cambia magicamente volto mentre il musicista ne ha ridisegnato le trame interiori, essendo certamente al servizio delle immagini, ma anche influenzato dal pubblico in sala in quanto Martorana si è molto lasciato prendere dalla sua sensibilità “sonora” e di improvvisatore piuttosto che ad una minuziosa partitura.

“Fuori colonna significa fare indossare al film una veste nuova, diversa. E’ un divertissement”, conclude Francesco Martorana, che crea spessore nella relazione fra lo schermo e il pubblico e lo fa con leggerezza: per il film, non un oltraggio ma un omaggio, un fuori programma, un “fuori colonna”.

 

 

 

 

 


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