«Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano». Queste le parole d'ordine che guideranno il percorso delle aderenti all'Assemblea contro la violenza maschile. Sfileranno sabato per le strade della città al fianco della comunità Lgbt
Il Carro delle donne al Pride per la prima volta «Per noi emancipazione è sinonimo di lotta»
Anche le donne partecipano al Pride di sabato prossimo con un carro dedicato alle parole d’ordine che ormai da un anno e mezzo guidano l’impegno portato avanti dall’Assemblea contro la violenza maschile sulle donne. Quest’anno il tema del genere ha dato spazio a tutte le possibili sfumature e a tutte le comunità presenti in città. Sarà un grande carro colorato. «È il primo anno che partecipiamo – spiega Claudia Borgia dell’Assemblea -. Partiamo dal presupposto che per noi fare rete è una cosa fondamentale. Proprio per questo abbiamo creato l’assemblea: per lottare in maniera collettiva, una delle cose più importanti che ci possano essere».
Si diceva delle parole d’ordine che emergono con forza rispetto a un contesto che sta sempre più stretto: «In un momento in cui le politiche repressive e securitarie sembrano prendere il sopravvento – aggiunge Borgia – in cui le emergenze sociali vengono trattate come problemi di ordine pubblico e in cui sempre più la questione della violenza sulle donne viene utilizzata strumentalmente per inasprire l’odio nei confronti dei più esclusi, tocca a noi tornare nelle piazze e dire la nostra» E aggiunge: «Non permetteremo nessuna strumentalizzazione sui nostri corpi, perché le strade sicure le fanno le donne che le attraversano». Anche lì per le donne che aderiscono all’assemblea «si può parlare di violenza di genere, che è un concetto molto più ampio – aggiunge -. Quando parliamo di genere oggi, teniamo in considerazione il fatto che negli anni ci sia stato uno slancio in avanti rispetto al passato anche per quanto riguarda la figura della donna. Ma la cosa importante è sottolineare che non cambia molto se si assumono gli stessi atteggiamenti di un uomo nella società patriarcale. Per noi l’emancipazione nel 2018 è rappresentata dalla donna che lotta e si riprende in mano la propria vita, come la precaria che si batte per avere un posto di lavoro. L’emancipazione è avere consapevolezza di se stesse all’interno della società».
Un concetto che verrà ribadito con forza anche al Pride «in maniera colorata, magari diversa da come si fa giornalmente. È anche uno strumento per arrivare a tutti, anche in quel contesto e in quella piazza. Lo facciamo nelle assemblee, lo facciamo coprendo le pubblicità sessiste, e anche all’interno del Pride che 20 anni fa veniva visto come una cosa strana. Oggi attraversare la città, riprendersi le strade e rompere con la routine del sabato pomeriggio di settembre per noi è un simbolo molto forte».
E lunedì 8 ottobre alle 16 all’aula autogestita di Scienze Politiche riprenderanno i lavori dell’Assemblea contro la violenza maschile sulle donne in vista delle nuove inziative, aperti a tutte le donne che vogliono partecipare.