Con maggiore cinismo e determinazione negli ultimi metri i rosanero avrebbero potuto anche vincere la gara esterna contro lo Spezia ma il punto conquistato al Picco va accolto comunque con soddisfazione. La formazione di Tedino torna in vetta ed eguaglia il record di undici risultati utili consecutivi fuori casa stabilito in precedenza da Iachini
Il bicchiere può essere visto mezzo pieno Il Palermo formato trasferta è una garanzia
Anche i numeri hanno un’anima e molto spesso dicono la verità. Lo Spezia, che prima del match di ieri aveva conosciuto la parola ‘sconfitta’ una sola volta nelle ultime dieci giornate di campionato, è arrivato alla gara interna con il Palermo accompagnato da una serie utile di quattro partite di fila senza subire gol. La compagine rosanero, squadra con la migliore difesa del torneo, è scesa in campo con una corazza irrobustita dallo score di una sola rete al passivo negli ultimi cinque turni. Ecco la genesi dello 0-0 maturato in Liguria nella prima giornata del girone di ritorno. Epilogo che, pur non potendosi definire scontato, certamente rientra nella logica di una partita giocata da due squadre accomunate da una caratteristica: l’organizzazione in fase difensiva, aspetto che in queste due compagini prevale spesso su altre virtù e che spicca, ad esempio, rispetto al tipo di lavoro prodotto dal reparto offensivo.
È la fotografia del match disputato al Picco, una gara priva di particolari sussulti vivacizzata sul fronte rosanero solo da un paio di lampi di Nestorovski e Coronado e, sul versante bianconero, da un destro di interno-collo (al 19′ della ripresa) dell’ex di turno Gilardino neutralizzato da un ottimo intervento di Pomini, in campo al posto del titolare Posavec bloccato in extremis da una sindrome influenzale. Per il centravanti di Biella, campione del mondo con la Nazionale in Germania nel 2006, sarebbe stata l’undicesima marcatura contro il Palermo. L’ex rosanero, uno degli artefici della salvezza conquistata al fotofinish dalla formazione di Ballardini nel 2016, ha lottato con generosità su ogni pallone ma non è riuscito ad essere incisivo. Proprio come il suo ‘partner’ Granoche e come gli attaccanti del Palermo. Con le polveri bagnate il tandem macedone decisivo nel match di andata: sia Nestorovski che Trajkovski, meno ispirato rispetto alle ultime apparizioni e piuttosto spaesato nel secondo tempo nel momento in cui ha agito sulla corsia di destra a centrocampo dopo l’ingresso in campo di Moreo (al debutto con la maglia rosanero) al posto di Fiordilino (alter ego dell’infortunato Rispoli), hanno provato a pungere ma, stretti nella morsa dei difensori bianconeri, non hanno mai dato la sensazione di potere creare seri grattacapi al portiere Di Gennaro. E di capitalizzare il volume di gioco sviluppato da un Palermo che ha faticato più di altre volte a verticalizzare e ad imprimere alla manovra la velocità necessaria per sorprendere l’avversario.
Il punto conquistato al Picco, in ogni caso, va accolto con soddisfazione in casa rosanero. Uscire con un risultato positivo da un campo ostico e al culmine di una sfida tirata contro una formazione in salute deve dare fiducia ad una squadra che negli ultimi mesi ha costruito un percorso all’insegna della continuità. E che continua a non perdere fuori casa raggiungendo in questo contesto traguardi prestigiosi (undici risultati utili di fila in trasferta come il Palermo di Iachini nel 2013/14) ed esplorando territori occupati in questo momento solo da una ristretta élite di club privilegiati come Napoli e Barcellona in ambito europeo. Il punto ottenuto nel primo appuntamento del nuovo anno, inoltre, serve a muovere la classifica e consente agli uomini di Tedino (che alla vigilia della partita hanno ricevuto in ritiro la visita del patron Zamparini) di tornare in vetta alla classifica agganciando il Frosinone che nel pomeriggio si era portato da solo al comando in virtù del successo interno per 4-0 contro la Pro Vercelli. Fare salti di gioia sarebbe fuori luogo ma il pari di La Spezia legittima comunque l’ottimismo alimentato dalle risposte che, sul piano del carattere e della personalità, il gruppo ha fornito nelle ultime settimane del 2017. Il Palermo magari potrebbe fare di più in alcune partite ma è una squadra difficilmente battibile, soprattutto lontano dal Barbera. E quando non perdi è più facile correggere determinati errori e consolidare la base sulla quale pianificare un progetto vincente.