Il 48% dei Comuni non ha piano di protezione civile Siracusa provincia più scoperta, Trapani la migliore

«Si rappresenta l’urgenza di acquisire tali conoscenze a salvaguardia di tutto il sistema». Finisce così, con una formula burocratica ma incisiva, la nota inviata due giorni fa dalla Protezione civile regionale a tutti i sindaci dei 390 Comuni siciliani. Oggetto della comunicazione, l’esigenza di completare le procedure di realizzazione dei piani comunali, ovvero quegli strumenti che consentono di stabilire le misure da intraprendere in caso di calamità. Un argomento che, al di là delle notizie di cronaca di questi giorni, nell’Isola dovrebbe essere sempre di attualità, considerando le numerose zone a rischio sismico e idrogeologico.

La lettera del Dipartimento regionale è indirizzata a quasi la metà dei primi cittadini siciliani. Sono infatti 188 i Comuni che non hanno il piano, pari al 48,20 per cento del totale. Un dato che fa della Sicilia la seconda regione più indietro – l’unica messa peggio è la Campania, con il 39 per cento di copertura – nel campo della prevenzione. «Corre l’obbligo ribadire che i sindaci costituiscono l’autorità locale di protezione civile e quindi a essi ricade la responsabilità di vigilare e affrontare i primi momenti di difficoltà» si legge nella nota, prima di sottolineare l’importanza di avere informazioni da ogni Comune in quanto, «non essendo possibile che tutti gli enti locali dispongano di tutte le risorse e mezzi necessari», è necessario avere un quadro d’insieme «ai fini di una pianificazione più ampia che coinvolga i livelli intercomunale o regionale».

La reprimenda arriva subito dopo l’aggiornamento del censimento regionale in materia. Una serie di tabelle in cui vengono elencati i Comuni che hanno proceduto alla realizzazione del piano, specificando se si tratta di quello organico – oggetto della richiesta del Dipartimento – o di singoli piani relativi a rischi circoscritti. Come nel caso di quello idrologico, vulcanico, sismico o industriale e di contrasto agli incendi. Alla fine è presente anche una rappresentazione grafica, che però rilascia una fotografia complessiva ben più positiva rispetto alla realtà. A essere rappresentate nella torta, infatti, non sono le percentuali relative al piano organico, ma più in generale tutti i Comuni che hanno presentato almeno un piano, seppure ristretto a una sola calamità. Così risulta che la Sicilia sarebbe dotata per l’88,21 per cento di pianificazione per le emergenze.

Ad ammettere, però, che il dato va interpretato è il dirigente Antonino Paladino. «La tabella finale comprende qualsiasi piano – ammette – ma i Comuni sanno bene che a contare di più è quello di protezione civile, che raccoglie al proprio interno tutte le misure da prendere. Un documento organico indispensabile».

La provincia più scoperta, in tal senso, è Siracusa, con soli sei Comuni su 21 ad aver approvato il documento. Segue Catania, dove il piano manca in 32 dei 58 Comuni. Subito dopo Enna e Caltanissetta con una copertura che si aggira intorno al 45 per cento. In provincia di Palermo, il piano manca nel 47,56 per cento dei centri. Nel Messinese e nell’Agrigentino, invece, i Comuni con le misure di protezione civile sono poco più della metà. Percentuali che salgono a Ragusa – dove sono tre su 12 i Comuni scoperti – e a Trapani, che con 20 piani su 24 Comuni risulta la provincia più attrezzata. 

I COMUNI SENZA PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

Agrigento
Aragona, Burgio, Calamonaci, Camastra, Cammarata, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comintini, Grotte, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realmonte, San Giovanni Gemini. 

Caltanissetta
Bompensiere, Butera, Delia, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Riesi, Serradifalco, Sommatino, Vallelunga, Villalba. 

Catania
Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Licodia Eubea, Linguaglossa, Maniace, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Ramacca, Randazzo, Riposto, San Cono, San Gregorio, San Michele di Ganzaria, Santa Venerina, Scordia, Tremestieri Etneo, Vizzini. 

Enna
Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Centuripe, Enna, Gagliano, Nissoria, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga. 

Messina
Acquedolci, Alcara Li Fusi, Antillo, Brolo, Caprileone, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castelmola, Cesarò, Ficarra, Fondachelli Fantina, Francavilla di Sicilia, Frazzanò, Furnari, Gaggi, Graniti, Itala, Librizzi, Malvagna, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Mirto, Mistretta, Mojo Alcantara, Monforte San Giorgio, Montagnareale, Motta Camastra, Motta d’Affermo, Naso, Oliveri, Pagliara, Reitano, Roccafiorita, Roccavaldina, Roccella Valdemone, Rodì Milici, San Fratello, San Marco d’Alunzio, San Pier Niceto, San Salvatore di Fitalia, Santa Domenica Vittoria, Santa Marina Salina, Sant’Agata di Militello, Sant’Angelo Brolo, Santo Stefano di Camasta, Scaletta Zanclea, Torregrotta, Ucria, Valdina. 

Palermo
Alia, Alimena, Altofonte, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Blufi, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Carini, Castelbuono, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Chiusa Scalfani, Ciminna, Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Gratteri, Isnello, Isola delle Femmine, Marineo, Mezzojuso, Montemaggiore Belsito, Piana degli Albanesi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe Jato, San Marco Castelverde, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Scillato, Terrasini, Torretta, Trappeto, Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate. 

Ragusa
Acate, Modica, Santa Croce Camerina. 

Siracusa
Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Sortino. 

Trapani
Favignana, Petrosino, Salaparuta, Salemi. 


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