IL 25 Aprile visto dalla Sicilia: tutta un’altra storia

L’FNS “SICILIA INDIPENDENTE” SI RICONOSCE PIENAMENTE NEI VALORI E NEGLI IDEALI CHE FURONO ALLA BASE DELLA RESISTENZA E DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE, DAL 1943 AL 1945. MA LA CHIAREZZA E LA VERITA’ NON POSSONO ESSERE SACRIFICATE.

Innanzi tutto, una puntualizzazione.
Gli Indipendentisti FNS sono orgogliosi di ricordare che furono numerosi i Siciliani che, trovandosi nel Nord con le rispettive famiglie, parteciparono alla “RESISTENZA” contro il Nazi-fascismo.
E sono consapevoli del fatto che non pochi Siciliani dell’area democratica si recarono di proposito dalla Sicilia nel Nord-Italia per dare un concreto contributo alla lotta di Liberazione.
Non mancarono neppure i Siciliani che, trovandosi in Continente, si schierarono dall’altra parte della barricata, ma non sempre per libera scelta.
Ci permettiamo, tuttavia, di sperare – in merito – che i Siciliani, comunque schierati, abbiano mantenuto sempre, nelle rispettive azioni, quelle doti di UMANITA’ che contraddistinguono la nostra specifica identità nazionale, soprattutto nei momenti più drammatici di quel periodo. Non mancano testimonianze al riguardo.
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I fatti avvenuti contemporaneamente in Sicilia non vanno, però, ignorati né seppelliti nell’oblìo. Né “SOSTITUITI”.
La Sicilia fu protagonista, e non semplice spettatrice, infatti, di eventi storici DIVERSI, eccezionalmente importanti. Ed avvenuti qui. Non nella Padania. Insomma: UNICUIQUE SUUM.
Come non ricordare, ad esempio, che lo “SBARCO” degli ALLEATI, – che si svolse in Sicilia alle prime luci dell’alba del 10 luglio 1943, – fu uno dei più grandi “SBARCHI” della Storia? E che, non a caso, era avvenuto proprio in Sicilia.
In conseguenza, la “LIBERAZIONE” della Sicilia dal FASCISMO era avvenuta di colpo e senza l’intervento dei PARTIGIANI.
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Come non ricordare che la “INVASIONE-LIBERAZIONE” della Sicilia fu, sì, veloce, ma che, dal punto di vista militare, NON fu affatto una “PASSEGGIATA”? O che lo “SBARCO” fu preceduto, soprattutto nell’anno 1943, da una serie di spietati e devastanti BOMBARDAMENTI A TAPPETO, con ENORMI DISTRUZIONI e con MIGLIAIA E MIGLIAIA DI VITTIME INNOCENTI?
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Impossibile sintetizzare ciò che avvenne in Italia “DOPO” lo SBARCO degli Alleati in Sicilia.
A Roma – ad esempio – fu arrestato, in modo a dir poco teatrale, il Duce (Benito MUSSOLINI). Questi fu deportato nell’Isola di ISCHIA e successivamente trasferito negli ABRUZZI, a Campo Imperatore (da dove sarebbe stato, poi, liberato, con un audacissimo BLITZ, da un “commando” tedesco).
Fu quindi, fondata la Repubblica Sociale Italiana, con a Capo lo stesso Mussolini. Questa effimera Repubblica viene ricordata con la denominazione di “Repubblica di Salò”. Fondamentale, per la grama vita della “Repubblica”, fu la protezione di HITLER e del suo Esercito.
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Aveva, quindi, inizio la Guerra di Liberazione contro i NAZI-FASCISTI.
Fu una mobilitazione massiccia che vedeva scendere in campo il Corpo di Liberazione dell’Esercito Italiano, i Partigiani, il Comitato di Liberazione Nazionale. Tutti contro i Tedeschi ed, ovviamente, contro i “Repubblichini”, i Fascisti ed i rispettivi collaboratori locali. Era iniziata, così, anche una vera e propria GUERRA CIVILE, che avrebbe lasciato alle proprie spalle una serie di stragi, di violenze e di barbarie. E tante altre ferite difficili da rimarginare.
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In Sicilia accadevano tutt’altre vicende. Dopo lo SBARCO, fu insediato l’AMGOT. I Separatisti, guidati di Andrea FINOCCHIARO APRILE, chiedevano che fosse consentito al Popolo Siciliano di pronunziarsi, con apposito Referendum, sull’INDIPENDENZA.
Avverrà, invece, che, deludendo le aspettative, gli Alleati, il 14 febbraio del 1944, consegneranno la Sicilia – per l’Amministrazione Civile – al Governo Italiano.
I Separatisti Siciliani intensificarono la propria attività propagandistica e, – sfidando il divieto della Polizia, – organizzarono grandi manifestazioni popolari di protesta contro il Governo italiano. Il quale, a sua volta, ricorse a dure repressioni ed usò il pugno di ferro contro gli Indipendentisti.
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In questo contesto, a Palermo, nella centralissima Via Maqueda, il 19 Ottobre del 1944, si verificò la impressionante STRAGE, nella quale furono uccise 24 persone inermi, fra le quali donne e ragazzini, che protestavano contro il caro-vita, la miseria ed il malgoverno. A sparare erano stati i soldati del Regio Esercito Italiano, intervenuti con funzioni di Pubblica Sicurezza e con armi da guerra.
Qualche mese dopo, – nei boschi di San Fratello – era già attivo il primo “CAMPO” dell’E.V.I.S. (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia).
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Non sottovalutiamo, infine, le tante sommosse del “NON SI PARTE” ed i tanti episodi di insofferenza verso i Governi ed i Partiti italiani che caratterizzarono, in quegli anni, la vita politica siciliana.
Da non trascurare neppure il peso delle grandi iniziative di politica internazionale adottate dal C.I.S. (Comitato per l’Indipendenza della Sicilia) e dallo stesso Andrea Finocchiaro Aprile. Fra queste iniziative fu, senza dubbio, la più importante quella di indirizzare ai Rappresentanti di tutti gli Stati presenti alla CONFERENZA DI SAN FRANISCO il “MEMORANDUM”, datato 31 marzo 1945, con il quale si illustravano le ragioni dell’Indipendentismo Siciliano e si chiedeva di consentire al Popolo Siciliano di pronunziarsi, con apposito REFERENDUM, sulla INDIPENDENZA DELLA SICILIA.
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Potremmo citare, in proposito, tanti altri eventi importanti di quel periodo ma, in questa occasione, ci limitiamo a ribadire che sarebbe scorretto ed ingiusto OMOLOGARE, SOSTITUIRE o, peggio, CONFONDERE la realtà storica ed i fatti accaduti in Sicilia con quelli – “DIVERSI” – avvenuti nel Centro e nel Nord-Italia. E per i quali ultimi nutriamo pure grande rispetto e sentimenti di solidarietà.
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Ci sia consentito, infine, di sottolineare, ancora una volta, quanto sia scandaloso il fatto che le Città ed i Paesi della Sicilia, bombardati spietatamente dal 1941 al 1945, portino ancora ben visibili i segni delle distruzioni subìte ed aspettino ancora il completamento di adeguati restauri e ricostruzioni.

A N T U D U !

Il Segretario Politico Nazionale
(Giuseppe SCIANO’)


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