Iacolino: “La corruzione è una zavorra per i cittadini onesti”

“BISOGNA PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI: LA COMMISSIONE ATTUI IL PIANO D’AZIONE EUROPEO DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ APPROVATO DALL’EUROPARLAMENTO LO SCORSO 23 OTTOBRE”

“Lo sviluppo dell’Ue, dell’Italia e delle Regioni passa da una lotta senza quartiere alla corruzione. Questo fenomeno costituisce una vera e propria zavorra per i cittadini, gli imprenditori onesti e per la nostra economia, già alle prese con problemi strutturali”.

È quanto afferma l’europarlamentare Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), relatore del rapporto per la Commissione speciale su crimine organizzato e corruzione approvato il 23 ottobre 2013, commentando la relazione sulla lotta alla corruzione pubblicata dalla Commissione europea.

La corruzione presente in tutti gli Stati membri costa all’economia europea 120 miliardi di euro all’anno.

“L’Italia – aggiunge Iacolino – ha livelli di corruzione tra i più alti del vecchio Continente ed altrettanto alta è la percezione tra la gente: il 97% degli italiani crede che il fenomeno sia largamente diffuso”.

“La pervasività della corruzione – sottolinea l’eurodeputato di Forza Italia – impone scelte radicali, sia sul fronte della repressione che della prevenzione. A cominciare da codici etici e norme stringenti per chi ricopre cariche elettive: servono sanzioni veramente dissuasive per contrastare il finanziamento illecito ai partiti e incanalare entro giusti binari le spese dei gruppi parlamentari. D’altro canto, la pubblica amministrazione deve diventare più trasparente: la corruzione si combatte, infatti, semplificando le procedure burocratiche e impedendo che possano sorgere conflitti d’interesse nell’attività dei burocrati. Internet inoltre è uno strumento formidabile per bloccare la burocrazia farraginosa che genera corruzione e, al tempo stesso, per favorire il controllo di delicati settori quali ad esempio appalti, edilizia e sanità”.

“La corruzione è terreno fertile anche per la criminalità organizzata – rimarca Iacolino – ragion per cui bisogna bonificare questo ‘habitat paludoso’ fornendo nuovi strumenti alla magistratura, anche in termini di cooperazione giudiziaria e di polizia fra gli Stati membri nel caso in cui si verificano episodi di corruzione transnazionale. L’istituzione della Procura europea, di cui sono responsabile, può contribuire a recidere i legami che le mafie allacciano con professionisti, imprenditori, politici e burocrati corrotti”.

“Dopo la relazione – auspica infine Iacolino – la Commissione passi dalle parole ai fatti, attuando concretamente il Piano d’azione europeo di contrasto alla corruzione deciso dall’Europarlamento il 23 ottobre del 2013”.

 


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