I sogni di Clitennestra

Mercoledì 18 Maggio alle ore 21 all’auditorium delle Ciminiere verrà messo in scena lo spettacolo “I sogni di Clitennestra” tratto dal romanzo di Dacia Maraini; prodotto dal Teatro “ Il Molo 2 “ e diretto da Gioacchino Palumbo, musiche composte ed eseguite dal vivo da Joe Schittino. Abbiamo incontrato il regista dello spettacolo Gioacchino Palumbo e colto subito l’occasione per scambiare quattro parole.

Quale  è il tema trattato nello spettacolo?
Questo Testo è una rilettura dell’ Orestea di Eschilo, in particolare dell’Agamennone e delle Coefore  ambientato, però,  in epoca moderna, tra gli anni cinquanta e sessanta, proiettato sul tema dell’immigrazione.
Narra la storia di una famiglia siciliana costretta ad emigrare per cercare fortuna, prima nel Nord italia, a Prato in una industria tessile, poi negli Stati Uniti ed infine in Germania…
La tessitura dei rapporti è molto fedele a quella del mito classico; la compagnia teatrale che si è impegnata a mettere in scena questo testo è formata da giovani attori che hanno iniziato il loro percorso artistico con me un bel po’ di anni fa e adesso divenuti attori professionisti.

Quale è la complessità della scenografia? Su che spazi si muove lo spettacolo?
L’uso dello spazio è abbastanza dilatato, e il riferimento che può essere colto per l’ambientazione scenografica e spaziale è il Dogville di Lars von Trier dove c’è una divisione per case, per stazioni anche un po’ come nel teatro medievale vi sono diversi luoghi scenici dove gli attori in base alle scene si spostano;  Cassandra, ad esempio invece di essere la veggente troiana è una giovane donna americana che Agamennone conosce,dopo essersi trasferito per lavoro e arricchito  negli Stati Uniti con la quale ritorna , entrambi sono protagonisti dell’ opera dove il   tema comune per la maggior parte degli emigrati è che una volta arrivati in un altro continente stabilivano un nuovo rapporto affettivo e ritornavano per lavoro.


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