Dopo gli esposti presentati da parlamentari nazionali e regionali del M5S alla procura e alla Corte dei conti, la deputata parla del centro Palermitano: «Sulla realizzazione tutto rimane avvolto nel mistero. Intanto per un intervento di cardiochirurgia pediatrica si può solo andare a Taormina e per molti è più semplice Roma»
I problemi dell’Ismep, eccellenza incompiuta da 14 anni Di Vita: «Per certi interventi siciliani costretti a emigrare»
Da fiore all’occhiello del programma dell’allora assessore alla Salute, Lucia Borsellino, a grande incognita della sanità siciliana. Quello dell’Ismep, l’Istituto mediterraneo di eccellenza pediatrica resta un rebus ancora irrisolto. A quasi quattordici anni dall’idea di creare un Centro per l’eccellenza materno-infantile, poi ampliata e sviluppata con l’arrivo del governo Crocetta, della struttura palermitana resta ancora soltanto lo scheletro. «Dal ministero non abbiamo mai saputo niente – spiega a MeridioNews Giulia Di Vita, deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato, insieme ai colleghi siciliani, un esposto alla procura e uno alla Corte dei conti – Abbiamo pure chiesto, con una nota formale, di sapere cosa si fosse discusso nell’incontro tenuto il cinque giugno con l’assessore Borsellino, ma ci hanno risposto che non era di nostra competenza e che non erano tenuti a rispondere, anche perché non è stato redatto alcun verbale e quindi tutto rimane avvolto nel mistero. E le risposte latitano».
Un tema caldo quello dell’Ismep, anche alla luce della carenza delle strutture siciliane di attrezzature e professionalità adeguate per eseguire particolari interventi sui bambini. Al momento a Palermo quasi tutte le prestazioni pediatriche sono dirottate sull’ospedale Di Gristina, una struttura che, anche se recentemente molto rinnovata, comunque non è in grado di garantire tutte le prestazioni previste dal polo di eccellenza. «In Sicilia, ad esempio – continua Di Vita – l’unico polo in grado di poter svolgere interventi di cardiochirurgia pediatrica è a Taormina, ma non è attrezzato per seguire il post operatorio. E se si considera che raggiungere la cittadina del Messinese, visto lo stato delle nostre infrastrutture, non è cosa semplice da ogni parte dell’Isola e che per il follow up e il post operatorio le famiglie devono rivolgersi ad altre strutture, sempre più spesso i siciliani si rivolgono direttamente all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Oltretutto le statistiche dicono che il maggior numero di bambini con malformazioni cardiache congenite nasce nella Sicilia occidentale».
E sulla strada della realizzazione dell’Ismep pesano anche le ombre sul futuro dell’azienda a cui è stata affidata la realizzazione dei lavori. «Si è parlato di un possibile fallimento della ditta – prosegue la deputata – e questo ha fatto cambiare ultimamente le posizioni della dirigenza dell’Arnas Civico (Azienda ospedaliera di cui l’Ismep fa parte) e dell’assessorato, che adesso sono più cauti sui tempi previsti per l’apertura del centro, fissata per il 2018. Data anche questa in dubbio, visto che nel contratto con la ditta è prevista la consegna della parte più importante della struttura, ma le rifiniture: porte, finestre, impianti di condizionamento, non sono comprese».
«Di questo bisogna chiedere all’Azienda, non all’assessorato» Risponde Baldo Guciardi, assessore regionale alla Salute, interpellato sulla vicenda. E proprio all’assessore i deputati all’Ars del M5S hanno chiesto che alcune funzioni possano essere trasferite in maniera transitoria all’Ismett, centro di eccellenza nel campo dei trapianti, che è già dotato di strutture adeguate e potrebbe garantire anche il follow up. «L’obiettivo – Conclude Giulia Di Vita – non è fare polemica, ma realizzare questo centro ospedaliero atteso da 14 anni. Con l’esposto presentato alla procura e alla Corte dei conti, vorremmo anzitutto capire di che morte deve morire questo progetto».