Lo hanno fatto oggi nel corso di una conferenza stampa. La replica: "sono moralisti"
I grillini chiedono le dimissioni del presidente dell’Ars Ardizzone
LO HANNO FATTO OGGI NEL CORSO DI UNA CONFERENZA STAMPA. LA REPLICA: “SONO MORALISTI”
Dimissioni. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle a Sala d’Ercole ha chiesto ufficialmente al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, di farsi da parte dopo che questi ieri ha scritto una delle pagine più tristi della storia dell’Assemblea regionale.
I parlamentari M5S hanno avanzato la richiesta davanti a taccuini e microfoni dei giornalisti, convocati oggi per una confenrenza stampa, dopo la seduta d’aula di ieri, in cui Ardizzone ha attaccato pesantemente l’ex capogruppo M5S, Giancarlo Cancelleri, sull’emendamento M5S antivitalizi, che mirava a sospendere le erogazioni dell’Ars a coloro che sono stati condannati per reati legati alla mafia.
Ardizzone – ha detto il capogruppo Francesco Cappello – ha messo in atto una sorte di regolamento di conti contro Cancelleri, forse perché questi è ritenuto dalle televisioni nazionali più rappresentativo di lui a parlare di questa istituzione. Noi abbiamo rispetto delle istituzioni, ma il problema sono gli uomini che le rappresentano, e Ardizzone non le rappresenta per nulla bene, visto che spesso va ben oltre i suoi compiti rivelandosi tutt’altro che super partes.
Ardizzone – ha proseguito Cappello – mente sapendo di mentire, accampando questioni di competenze statali su materia penale che non stanno né in cielo né in terra, e arzigogolando tesi da leguleio di campagna per attaccare a sproposito i nostri consulenti e Cancelleri. La questione del vitalizio non è di natura penale, ma economica, a dispetto di quello che cerca di far passare Ardizzone, nel vano tentativo di rigirare la frittata. E’ l’Ars che eroga il vitalizio a Cuffaro, ed è l’Ars che può decidere se toglierlo o meno, così come ha già statuito con l’articolo 11, comma 2, delle legge numero 1 del 2014, la cosiddetta legge sulla spending review. Questa legge ha spiegato Cappello – attribuisce all’Ars, con proprio regolamento, la potestà di disciplinare i casi di esclusione o sospensione dall’erogazione dei vitalizi in favore di chi sia condannato in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione.
L’ex capogruppo Giancarlo Cancelleri ha messo l’accento sull’esito della votazione sull’emendamento antivitalizi, bocciato a stragrande maggioranza dell’Ars. La votazione ha evidenziato quattro tipologie di votanti che Cancelleri ha suddiviso in fieri (a favore), nemici (contrari), vigliacchi (assenti) e quaquaraquà (falsi assenti).
Cancelleri ha anche parlato dell’esito dell’esame della Corte dei Conti sulle spese dei gruppi, che ha promosso nettamente l’operato del Movimento 5 stelle e di qualche altro gruppo, bocciando pesantemente i conti della maggioranza dei partiti.
Ci aspettiamo – ha detto Cancelleri – che alla notizia venga dato lo stesso risalto di quando ci hanno dato falsamente come indagati.
Nel corso della conferenza stampa, il deputato Giorgio Ciaccio ha lamentato la scarsa trasparenza del ‘Palazzo’, che impedisce ai deputati di venire a conoscenza di tantissime cose, tra le quali, il reale importo della busta paga del segretario generale dell’Ars.
Un sistema – ha detto – Ciaccio di cui è responsabile Ardizzone.
Intanto, per avere accesso a numerose informazioni del Palazzo, sconosciute al Movimento, i deputati Cinquestelle hanno riproposto la questione dell’accesso all’Ufficio di presidenza, da cui attualmente sono esclusi pur essendo noi – ha detto Giampiero Trizzino – la seconda forza politica dell’Ars.
Anche alla luce della sostituzione del vicepresidente eletto a Bruxelles, Salvatore Pogliese, i deputati del Movimento hanno chiesto la convocazione della commissione regolamento dell’Ars, chiedendo la soluzione al problema sollevato inutilmente ormai da più di un anno.
La replica il presidente Ardizzone l’ha affidata a facebook: “Alla prima occasione regalerò ai deputati grillini una copia del libro ‘Il grillo parlante’, edito nel 1983 da un autore contemporaneo come Roberto Gervaso, sottolineandogli l’aforisma: La morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che gli altri facessero”.