I dubbi sulla morte di Daniza, l’orsa del Trentino ‘addormentata’ per sempre

LE HANNO DATO LA CACCIA PER QUASI TRE SETTIMANE. E ALLA FINE L’HANNO PRESA E AMMAZZATA. ANCHE SE ‘INVOLONTARIAMENTE’ (ALL’ANESTESISTA GLI E’ SCAPPATA LA MANO…). IL RUOLO DEI BRACCONIERI CHE NEGLI STATI UNITI E IN CINA VANNO A CACCIA DI ZAMPE E CISTIFELLEA

In queste ore ci si comincia a interrogare su quello che ci potrebbe essere dietro la morte di Daniza, l’orsa catturata nei boschi del Trentino e deceduta in seguito a un’anestesia. 

La storia presenta troppi ‘buchi’. A cominciare già dal racconto dell’uomo che, mentre raccoglieva funghi, sarebbe stato aggredito dall’orsa. Racconto inverosimile: un’orsa delle dimensioni di Daniza possiede unghia grandi quanto il dito medio di un uomo: il ‘graffio’ di un’orsa – specie se innervosita dalla presenza di qualcuno che potrebbe mettere in pericolo la vita dei figlioletti, può anche uccidere o, nel migliore dei casi, provocare ferite profonde.

Tutto questo, invece, non è avvenuto. La storia è nota. Daniza avrebbe ‘aggredito’ il cercatore di funghi nei giorni di Ferragosto. A questo punto sarebbe scattata una demenziale caccia all’orsa, animale protetto che, in quanto tale, dovrebbe essere lasciato in pace e, per l’appunto, protetto non cacciato!

Gli animalisti si sono subito ribellati all’atteggiamento delle autorità del Trentino. Ma la caccia all’orsa è andata avanti o stesso. Fino a quando non è stata trovata e catturata. A questo punto gli è stata praticata un’anestesia, a quanto pare in dosi eccessive. Da qui la morte di Daniza.

E da qui altri interrogativi: come si può sbagliare la dose di anestetico? L’Anmvi, l’Associazione nazionale dei medici veterinari ha fatto sapere che le anestesie, di per sé, sono pericolose, perché potrebbero intervenire problemi (cardiaci o metabolici). Ma gli animalisti ribattono: si doveva per forza di cose ricorrere a un’anestesia totale? Non sarebbe bastata un’anestesia parziale per rendere inoffensiva l’orsa?

La magistratura ha già aperto un’inchiesta, mentre gli animalisti chiedono le dimissioni di tutti i protagonisti di questa assurda caccia a un’animale protetto: caccia andata avanti ben sapendo che, in questa storia, ci sono pure orsacchiotti ora privati della mamma orsa. Piccoli che potrebbero morire.

Sui siti d’informazione si legge a Pinzolo, dove sarebbe avvenuta la strana ‘aggressione’ al cercatore di funghi, ci sarebbe un progetto per ampliare un’area sciistica. Progetto, a quanto pare, bloccato per la presenza dell’orsa protetta dal progetto europeo Life Ursus.

Da qui un’altra domanda: non è che dietro questa caccia all’orsa (con gli orsacchiotti rimasti senza mamma orsa che non si sa che fine faranno), alla fine, c’è solo la voglia si sbarazzarsi una una specie animale protetta per fare spazio a una progetto economico?

Per il Trentino, adesso, sono guai seri. Intanto ci sono manifestazioni popolari. E c’è la richiesta di dimissioni degli amministratori pubblici ai quali viene rimproverata la caccia all’orsa. Gli animalisti hanno avviato anche un boicottaggio della Regione, chiedendo ai turisti di non recarsi in questi luoghi magici per protestare contro l’uccisione di Daniza. 

In questa storia, però, ci potrebbe essere altro. Cosa? Per esempio, l’avio di una campagna per giustificare la caccia all’orso anche in Italia. E’ noto da tempo che questi animali sono oggetto di una caccia spietata da parte dei bracconieri che ammazzano questi animali per commercializzare le zampe e la cistifellea.

Qui la storia si complica e, per provare a raccontarla, ci dobbiamo trasferire negli Stati Uniti d’America e, precisamente, nello Stato di New York. Dove, dal 2012, stando a quanto racconta Empire State News, gli orsi vengono tutelati dal Governo. In questo caso parliamo degli orsi neri con una macchia bianca sul collo, che vengono chiamati gli “Orsi della luna” (foto a destra, tratta da sonialfano.it)

Oggi i cacciatori debbono ad apporre una speciale piastrina identificativa – che viene rilasciata dallo Stato di New York, Dipartimento Tutela e Conservazione Ambientale – su ogni orso catturato. L’obiettivo è quello di ridurre il numero degli esemplari uccisi illegalmente, non solo nello Stato di New York, ma anche in altri Stati americani e in altri Paesi.

I bracconieri, infatti, fino a prima dell’avvento di questa legge, ogni qual volta venivano ‘beccati’ con un ‘Orso della luna’ ammazzato, si giustificavano dicendo che averlo catturato nello Stato di New York. Con questi controlli, in assenza delle speciale piastrina, i bracconieri non potranno più giustificare i propri crimini contro gli orsi.

Gli orsi vengono uccisi e macellati solo per la cistifellea e la bile, che vengono venduti per migliaia e migliaia di dollari in America e all’estero. Per porre fine a questo commercio in tutti gli Stati Uniti sono previste pene severe.  

Ma perché la cistifellea d’orso e la bile sono così remunerative per i bracconieri? Perché contengono acido ursodesossicolico, un composto che viene utilizzato nella preparazione di vari rimedi della Medicina tradizionale. E dire che esistono oltre 50 alternative, sia erboristiche che sintetiche, peraltro più economiche, di facile reperibilità e sicure per l’uomo. 

Su questa storia della caccia agli orsi per venderne gli organi abbiamo letto alcune cose interessanti anche sul sito greenreport.it.

“Le autorità della provincia cinese nordorientale di Jilin – leggiamo su greenreport.it – stanno indagando sull’avvelenamento di 5 orsi selvatici da parte dei bracconieri nei monti Changbai, una popolare destinazione turistica estiva. Dal 25 giugno la polizia locale e lo staff dell’amministrazione della riserva naturale dei monti Changbai (dove prima della strage vivevano 333 orsi) stanno pattugliando la zona dove è avvenuto l’avvelenamento e Cai Hongwei, vice-direttore della riserva, si è impegnato a condurre un’inchiesta approfondita su questa vicenda ed ha promesso che tutti i bracconieri che operano nella riserva naturale saranno trattati con la più grande severità”.

“La vicenda dell’avvelenamento degli orsi è venuta fuori grazie ad uno scrittore naturalista, Hu Donglin, che ha rivelato su Sina Weibo, un popolare sito cinese di microblogging, la notizia che 5 orsi (tra i quali tre cuccioli) erano stati avvelenati nei Changbai. Poi ha messo in linea una dozzina di foto che ne mostravano I resti degli animali: quattro orsi della luna (neri) ed un orso bruno, aggiungendo che i bracconieri avevano asportato la cistifellea e le zampe”.

In Cina le zampe di orso sono considerate una prelibatezza, mentre – come già ricordato – la bile della cistifellea viene utilizzata nella medicina tradizionale.

A quanto si sussurra, un bracconiere, vendendo gli organi di un orso, riuscirebbe a raggranellare oltre 3 mila dollari.

Come si può notare, sia negli Stati Uniti, sia in Cina oggi la vita dei bracconieri è diventata difficile. Da qui il dubbio che la caccia a questi animali possa trasferirsi nelle aree d’Europa dove questi animali resistono.

In ogni caso, visto che c’è un’inchiesta della magistratura – e visto che, nel nostro Paese, è già stato registrato il caso di un orso che sarebbe entrato nel pollaio di un allevatore – sarebbe bene controllare la presenza delle zampe e della cistifellea negli orsi abbattuti.

Foto di Daniza tratta da l’ultimaribattuta.it 

 

 

 

 


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