Una domanda all'assessore all'economia luca bianchi: dove pensa di trovare i soldi per foraggiare l'esercito di precari? togliendo risorse allo sviluppo vero? tagliando altri servizi e posti letto nella sanita' pubblica?
I costi del precariato clientelare stanno affondando la Sicilia
UNA DOMANDA ALL’ASSESSORE ALL’ECONOMIA LUCA BIANCHI: DOVE PENSA DI TROVARE I SOLDI PER FORAGGIARE L’ESERCITO DI PRECARI? TOGLIENDO RISORSE ALLO SVILUPPO VERO? TAGLIANDO ALTRI SERVIZI E POSTI LETTO NELLA SANITA’ PUBBLICA?
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Giampiero D’Alia, che contemporaneamente è anche ‘capo’ siciliano dell’Udc, si è fatto paladino della stabilizzazione delle migliaia di lavoratori precari presso le amministrazioni locali siciliane. E, a quanto pare, c’è riuscito. Almeno sulla carta.
Le condizioni di questa ennesima sanatoria sono tutte sulle spalle dei siciliani che pagano di tasca propria i supplementi d’imposta alle ‘casse’ della Regione siciliana per colmare il disavanzo di gestione.
Si badi bene, questo supplemento di tassazione non è destinato ad investimenti produttivi, al finanziamento di progetti di crescita e sviluppo economico o culturale, né a migliorare i servizi sanitari o scolastici. Al contrario, è destinato a coprire l’enorme massa di spesa corrente a sostegno di clientele improduttive, la cui unica funzione è quella di salvaguardare i mallevadori di questo sistema al fine del proseguimento delle loro rispettive carriere politiche.
Ecco a cosa serve la sanatoria del precariato nella pubblica amministrazione siciliana: a salvaguardare i voti dei Partiti che governano la Sicilia in vista delle imminenti elezioni europee. Né il provvedimento di sanatoria, per essere definito tale, prevede che da questo momento in poi chiunque si rendesse responsabile della creazione di un nuovo precariato ne pagherebbe di persona i costi relativi. E che da oggi viene ripristinata la regola aurea che nella pubblica amministrazione si accede soltanto attraverso pubblici concorsi. No, di tutto questo non c’è traccia nel provvedimento di sanatoria.
A questo proposito ci viene voglia di porre alcune domande all’assessore preposto all’Economia ed al Bilancio, Luca Bianchi: qual è stata la sua posizione in Giunta a proposito dell’aggravio di spesa ordinaria per far fronte della sanatoria dei precari? Come pensa di trovare questi soldi? maggiorando le tasse ai siciliani? Riducendo, come state facendo i servizi sanitari pubblici?
Come concilia questo aggravio di spesa corrente con l’impossibilità di chiudere il Bilancio a causa della impareggiabilità tra entrate ed uscite? Ecco, assessore Bianchi, siamo proprio curiosi di conoscere la sua posizione di esperto dei numeri di bilancio. Anche perché Lei è tanto esperto che il presidente della Regione è andato a scovarlo sino a Roma per assicurarsi le sue preclare competenze in materia. O le sue ricette sono esattamente uguali a quelle dei suoi predecessori, i quali hanno accumulato una situazione debitoria che supera i cinque miliardi di euro facendo nuovi debiti per pagare altri precedenti debiti?
Qualche domanda non vogliamo risparmiarla alle organizzazioni sindacali che su questo terreno ci marciano abbastanza volentieri, interpretando il ruolo dei salvatori una volta che il fatto degenerativo è stato perpetrato e, quindi, bisogna necessariamente sanarlo e se ne fanno paladini. Ecco, vorremmo che queste organizzazioni dei lavoratori, rappresentanti del mondo del lavoro, non si limitassero a rappresentare il lavoro che già c’è, ma che si facessero interpreti anche di quello potenziale ed organizzassero gli eserciti di disoccupati e pressassero il Governo della Regione, organo che in materia economica ha poteri assoluti, di darsi una politica economica di sviluppo dell’occupazione e del lavoro, piuttosto che creare occupazione fittizia, improduttiva che riproduce paro paro il sottosviluppo endemico della nostra Isola.
Alé sindacati, datevi una mossa e smettetela di ‘stricarivi’ col Governo ed essere ai margini degli interessi dei partiti facendo loro da supporto idiota. E qualora qualcuno osasse in futuro dare origine ad una nuova ondata di precariato nella pubblica amministrazione, lasciatelo solo annegare nelle acque putride che ha creato e non fate da ‘spalla’ alle sue malefatte, assumendovi il compito dei salvatori. Questo copione lo abbiamo visto recitare più volte ed in definitiva siamo sempre al punto di partenza: col culo a terra ed in fondo a tutte le classifiche locali, nazionali, europee e mondiali dello sviluppo e della crescita economica e civile.