I Cobas regionali: “Armao si dimetta”

I Cobas chiedono le dimissioni dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. Motivo: la gestione clientelare delle società partecipate dalla Regione.

A questo epilogo si è arrivati dopo che oggi l’assessore all’Economia, Armao ha convocato le organizzazioni sindacali per comunicare la proroga, sino al 30 giugno prossimo, delle convenzioni in house (scadute il 30 aprile scorso) con le società partecipate dalla Regione, Multiservizi e Biosphera.

“Armao, nel suo intervento – si legge in un comunicato dei Cobas della Regione –  ha sostanzialmente accusato il vertice delle due società partecipate di non avere completato l’accorpamento previsto entro il 30 aprile, facendo così nascere la necessità di un’ulteriore proroga di due mesi”.

Una tesi, quella illustrata da Armao, che non convince i sindacalisti. Che replicano a muso duro: “Non ci prestiamo a strumentalizzazioni pre-elettorali – dicono Michele D’Amico e Dario Gattuso, i sindacalisti dei Cobas che si occupano delle società regionali -. Denunciamo il colpevole ritardo nella creazione di un consorzio societario che avrebbe consentito, come primo effetto, l’abbattimento dei costi dell’Iva (come richiesto dal Cobas-Codir già da due anni)”. ,

Secondo i due sindacalisti, il governo regionale sta provando ad “addossare ad altri le responsabilità politiche che sono, invece, dello stesso governo e, in particolare, dell’assessore all’Economia”.

La riunione di oggi è arrivata dopo che – di fatto – erano state interrotte le procedure di mobilità previste dalla legge 223/91 che avrebbero dovuto consentire il travaso del personale di Multiservizi e Biosphera nel nascente consorzio societario attraverso il licenziamento e la contestuale riassunzione del personale che avrebbe mantenuto i salari e i contratti in godimento.

“Il governo regionale, invece – si legge sempre nel comunicato dei Cobas – aveva previsto, nel disegno di legge della Finanziaria 2012, l’utilizzo delle norme previste dall’articolo 2112 del codice civile (cessione ramo d’azienda) che avrebbero però consentito, oltre ad una ulteriore perdita di tempo, anche il mantenimento di talune posizioni economiche privilegiate all’interno delle società, non discendenti da contrattazioni sindacali, ma elargite in modo arbitrario con il rischio, peraltro, di creare un neo contenitore societario già segnato da una zavorra di debiti derivanti dalle passività maturate dalle due società. Il Commissario dello Stato ha, però, bollato come incostituzionale l’ipotesi portata avanti dall’assessore regionale all’Economia. Da qui, l’odierna richiesta di dimissioni dell’assessore Armao da parte del Cobas-Codir.

Foto Cobas Sicilia tratta da cobassicilia.wordpress.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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