Manca all'appello San Giuseppe Jato, affidato dal governo a una commissione straordinaria per 18 mesi. A Terrasini ci riprova Giosuè Maniaci, mentre San Cipirello riparte dopo lo scioglimento per mafia con due pretendenti alla poltrona
I candidati sindaco dei Comuni al voto nel Palermitano Quattro in corsa a Montelepre, giallo sulle liste ad Alia
Sono solo quattro i Comuni chiamati al voto del 10 e 11 ottobre nel Palermitano: Alia, Montelepre, Terrasini e San Cipirello, quest’ultimo sciolto per mafia. Non c’è invece San Giuseppe Jato, la gestione del Comune, guidato dallo scorso ottobre da un commissario, dopo le dimissioni del sindaco e di buona parte dei consiglieri comunali, è stata affidata, per decisione del consiglio dei ministri, a una commissione straordinaria per un periodo di 18 mesi a partire dallo scorso 9 luglio.
Due i candidati a Terrasini, il centro più grande chiamato alle urne: il sindaco uscente Giosuè Maniaci, sostenuto da una lista civica, così come il suo avversario, Giuseppe Caponetti, attuale consigliere comunale, che ha designato come assessori Elisa Lo Piccolo, Elena Pappalardo e Gaspare Cracchiolo, mentre Maniaci ha designato Vincenzo Cusumano, Nunzio Maniaci e Salvatore Brunetti.
San Cipirello tenta di ripartire dopo l’esperienza dell’amministrazione Geluso e lo fa anche in questo caso con due candidati: l’avvocata Romina Lupo, già candidata sindaca alle ultime elezioni a San Giuseppe Jato, dove è stata anche consigliera comunale e l’ex vicesindaco Claudio Russo. Entrambi sostenuti da liste civiche.
Chi si presenta con quattro candidati è invece Montelepre, dove a contendersi la poltrona da sindaco saranno: la prima cittadina uscente Maria Rita Crisci, lista civica Reset per lei, Nino Plano – Montelepre Futura -, Beniamino Gaglio – Per Montelepre – e Giuseppe Terranova, candidato del Movimento 5 Stelle, che si presenta tuttavia con una lista civica: Vivere Montelepre.
È giallo invece ad Alia, dove una delle due liste, quella che vedeva come candidato sindaco Francesco Todaro, in quota Forza Italia, non avrebbe ricevuto l’ok necessario per l’ufficialità da parte degli uffici. Salvo ricorsi, dunque, l’unico candidato resterebbe Nino Guccione.