Sono 3279 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa, otto volte la capienza prevista di 400 persone, dove sono state portate anche 252 persone arrivate durante la notte. La struttura è sovraffollata nonostante ieri, con i traghetti di linea per Porto Empedocle e le motovedette delle fiamme gialle che hanno fatto rotta su Pozzallo e Porto Empedocle, […]
Lampedusa: nell’hotspot ci sono 3279 persone, otto volte la capienza prevista
Sono 3279 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa, otto volte la capienza prevista di 400 persone, dove sono state portate anche 252 persone arrivate durante la notte. La struttura è sovraffollata nonostante ieri, con i traghetti di linea per Porto Empedocle e le motovedette delle fiamme gialle che hanno fatto rotta su Pozzallo e Porto Empedocle, siano stati coinvolti ben 697 ospiti. Per questa mattina, la prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, ha disposto lo spostamento di 250 persone con la motonave Galaxy che giungerà in serata a Porto Empedocle. Altre cento, equamente divisi su due motovedette della capitaneria di porto, andranno a Trapani e Catania.
«Dei nostri compagni di viaggio sono caduti in mare e sono dispersi». È il racconto fatto da alcuni dei 31 migranti arrivati a Lampedusa nella notte dopo essere stati soccorsi dalla motovedetta G129 della guardia di finanza. Al momento, non è ancora stato possibile definire con chiarezza il numero delle persone scomparse. Secondo le testimonianze raccolte dalla squadra mobile della questura di Agrigento, il gruppo sarebbe salpato, con un barchino di sette metri, da Sfax in Tunisia. La polizia sta svolgendo accertamenti per ricostruire cosa sia accaduto.
E oggi in visita a Lampedusa ci saranno i senatori siciliani del Movimento cinque stelle Dolores Bevilacqua e Pietro Lorefice. «La situazione in tema di migranti è fuori controllo e l’hotspot è prossimo al collasso. Questo perché gli sbarchi si susseguono da giorni senza soluzione di continuità. È altrettanto reiterato – continuano i senatori pentastellati – anche il silenzio in merito a questa emergenza di Giorgia Meloni e degli altri membri del suo governo: passati i proclami della campagna elettorale, l’esecutivo è prossimo alla paralisi sulla gestione dei flussi migratori, totalmente privo di soluzioni e visione. “Chiuderemo i porti” è stata la boutade che la premier e i suoi sodali hanno ripetuto in loop per mesi, ma quella propaganda fasulla ha dimostrato di avere le gambe cortissime. E dalle parti della maggioranza, guarda caso, di sbarchi non si parla praticamente più. Evidentemente – concludono i due senatori del M5s – a loro va benissimo che l’Italia venga lasciata sola a livello europeo: sui ricollocamenti obbligatori solo silenzi. Purtroppo la credibilità non è il piatto forte del governo in questa fase».