Incredibile: raffaele lombardo si è dimesso ieri, ma la discordia seminata dall'ex presidente della regione sembra avere dato 'buoni frutti'.
‘Guerra’ tra Miccichè e Leontini?
Incredibile: Raffaele Lombardo si è dimesso ieri, ma la discordia seminata dall’ex presidente della Regione sembra avere dato ‘buoni frutti’.
Se nel centrosinistra siciliano la confusione è somma, nel centrodestra non si può dire che le cose vadano in modo diverso. Anzi. In questo momento ci sono due notizie che si inseguono.
Prima notizia: Stefania Prestigiacomo, Pdl, berlusconiana da sempre, lancia la candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione siciliana.
Seconda notizia: Innocenzo Leontini, ormai in una condizione di quasi ‘divorzio’ dal Pdl (del quale è stato capogruppo all’Ars fino a poco prima dello scioglimento di Sala d’Ercole, cioè fino a ieri), annuncia la sua candidatura alla presidenza della Regione. Di lui, a quanto pare, dicono un gran bene un paio di deputati regionali di Grande Sud.
Senonché Grande Sud è il partito di Gianfranco Miccichè. Che, come già detto, è candidato anche lui alla guida della Sicilia.
E allora: come la mettiamo? Chi appoggia chi in questo benedetto centrodestra siciliano?
Cercheremo di capirne di più dopo le 16,00, cioè dopo la conferenza stampa di Leontini.
Quello che possiamo dire, in questa fase, è che nel centrodestra siciliano l’accordo sul possibile candidato comune alla residenza della Regione siciliana è lontano. Molto lontano.
E’ noto che, già da tempo, Leontini, insieme con alcuni parlamentari del Pdl, ha dato via a un gruppo politico con i Popolari per l’Italia di domani (Pid). L’obiettivo di questo nuovo schieramento è, o dovrebbe essere, quello di arrivare a una candidatura unitaria del centrodestra siciliano. Obiettivo, lo ripetiamo, finora lontano.
La mossa di Leontini e del Pid ha attirato l’attenzione di alcuni parlamentari regionali di Grande Sud, che vedono con favore il ricompattamento di tutta l’area del centrodestra attorno a un unico candidato alla guida della Sicilia. Ma, per l’appunto, quello che non si capisce in questa fase è chi dovrebbe essere questo candidato.
Anche perché alcuni esponenti del Pid, a propria volta, vedrebbero bene, come candidato alla presidenza della Regione Roberto Lagalla, già apprezzato assessore regionale alla Sanità e oggi Rettore dell’Università di Palermo. Il ragionamento dei dirigenti del Pid sarebbe quello di trovare un candidato che, nel passato, non ha mai fatto campagna elettorale. Insomma, una specie di ‘moglie di Cesare’, un candidato, cioè, che risulterebbe inattaccabile. E Lagalla risponderebbe a tali requisiti.
C’è anche un lanco di agenzia delll’Adnkronos che riguarda Leontini e il Pid. Dove si parla di “segnali strani e sbagliati” dopo le dimissioni del presidente Raffaele Lombardo.
“Abbiamo davanti un presidente uscente – si legge nella nota di agenzia – che mantiene tutti suoi poteri e li esercita,mentre sembra che l’unico organo sfiduciato sia il parlamento regionale. Per questi motivi i deputati siciliani del Pid-Cantiere popolare, Rudy Maira, Toto Cordaro (nella foto a destra), Marianna Caronia e Toto’ Cascio, unitamente ad Angelo Paffumi, coordinatore regionale di Noi Sud, movimento federato con il Pid, hanno indetto oggi pomeriggio alle 16,00 presso la Sala ‘Palumbo’ dellArs, una conferenza stampa per ribadire la volonta’ di lavorare ad una larga coalizione di centrodestra che affronti le prossime elezioni regionali in Sicilia. Su questo punto, il Pid e Noi Sud, intendono sottoporre ai partiti dellarea moderata la candidatura autorevole alla presidenza della Regione di Innocenzo Leontini, attuale capogruppo del Pdl a Palazzo dei Normanni.