Guai di Vendola e coincidenze siciliane

La notizia sul ‘caso’ sul governatore della Puglia, Niki Vendola, indagato per abuso d’ufficio perché avrebbe facilitato – accusa ancora da dimostrare – la promozione di un primario di ospedale sembra avere suscitato grande clamore, tanto da determinare articoli in prima pagina su giornali nazionali. Quanto sta avvenendo in Puglia non è una novità. Soprattutto in Sicilia dove è opinione comune che i primari vengano scelti secondo appartenenze politiche. A Firenze, addirittura, ci sono stati anche arresti.

Nasce spontanea una domanda: come mai nei concorsi per primario, che dovrebbero basarsi sui titoli e sull’esperienza clinica di medici già formati, ci si basa – come nel caso della Sicilia – su titoli e colloqui? L’interrogativo non è ozioso, dal momento che, in realtà, questi esami per “titoli e colloqui” – molto ‘gettonati’ sia al Civico, sia al Policlinico di Palermo – possono essere trasformati in esami a base di ‘domandine’ non trasendentali.

Ci chiediamo in che modo la politica, in Sicilia, possa essere determinante nella scelta di un primario e come mai le nomine dei primari siano subordinate alle decisioni di questo o quel politico di turno. Guarda caso, in Sicilia, i manager ed i direttori sanitari, così come gli amministrativi sono soggetti alle scelte dei politici e tali scelte vengono fatte secondo requisiti specifici di “appartenenza” a questo o quel partito. Non a caso, infatti, i manager della sanità siciliana dovrebbero essere riconfermati nei prossimi mesi e sicuramente se saranno dei fedeli esecutori di ordini , indubbiamente potranno essere riconfermati, come a dire ‘Premio Fedeltà’.

Abbiamo già scritto, qualche settimana fa, un articolo a proposito del concorso di primario di Chirurgia plastica e maxillofacciale a Villa Sofia. Abbiamo anche provato a indovinare – imbeccati dalla nostra  Pizia di fiducia – chi potrebbe essere il vincitore di tale concorso al quale hanno partecipato 5 candidati. Di questo concorso è stata celebrata  la prova orale – i ‘famigerati’ colloqui – il 29 febbraio 2012. Un esame che è stato completato il 29 marzo scorso (30 giorni per esaminare i curriculum dei partecipanti ed esprimere un giudizio di idoneità ).

Secondo noi – cosa che abbiamo già scritto – chi ha grandi possibilità di vincere è il dottor Roberto Pirrello , ricercatore al Policlinico Universitario di Palermo, struttura sanitaria nella quale, guarda caso, da anni è stata istituita la scuola di specializzazione in Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva sotto la direzione del Professore Francesco Moschella.

D’altro canto, in Sicilia, tutti tengono famiglia. Tra una famiglia e l’altra, ci siamo imbattuti per caso nella vicenda del figlio dell’attuale governatore della Sicilia. Un ragazzo che, a quanto pare, è uno studente di valore, visto che ha superato brillantemente, subito dopo aver acquisito la laurea, gli esami di’ ingresso alla scuola di specializzazione in Chirurgia plastica ed estetica diretta dal professore Francesco Moschella. Guarda caso, il Professore Roberto Pirrello ha esaminato proprio il figlio del governatore, visto che faceva parte della commissione d’esame. Tutto frutto di coincidenze, ovviamente.

 

 

 

Redazione

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