Il senatore atterra nell'Isola alla vigilia del nuovo atto del processo in cui è accusato di sequestro di persona per lo stop allo sbarco. «Il ponte sullo Stretto è un'opera che lascerà il segno», dice. «Spero che domani Luigi Di Maio ricordi tutto». Guarda il video
Gregoretti, Salvini torna in Sicilia per la nuova udienza Accolto da Musumeci. In serata il vertice con i leghisti
«La mia vita ormai prevede due viaggi al mese in Sicilia. Tra Palermo e Catania, tra arancine e arancini». Comincia con queste parole la vigilia del processo Gregoretti di Matteo Salvini. Il senatore e leader della Lega, accusato di sequestro di persona, domani sarà nell’aula bunker di Bicocca per assistere alle testimonianze dei ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese. La vigilia si consuma con attorno lo stato maggiore della Lega in Sicilia, ospiti della sede distaccata della Regione Siciliana e del presidente Nello Musumeci, chiamato a fare gli onori di casa e «del popolo siciliano» all’ex palazzo Esa.
In platea, seduti in prima fila, gli uni accanto agli altri i deputati regionali Antonio Catalfamo e Vincenzo Figuccia, l’assessore regionale alla Cultura Alberto Samonà e l’assessore comunale di Catania Fabio Cantarella. Per quest’ultimo gli auguri di Musumeci a un futuro da deputato. Particolarmente interessati alle parole di Salvini il sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo e quello di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà, che è anche vicesegretario del partito nell’Isola. A fare da apripista Nino Minardo, parlamentare e vertice del Carroccio siciliano.
A porte chiuse si parlerà del nuovo governo e dei fondi del recovery fund. Ma anche di infrastrutture: «Ho ricevuto una relazione aggiornata su costi e benefici del collegamento tra Sicilia e Calabria. Penso sia una delle opere che lascerà il segno per i prossimi decenni – dice Salvini mentre Musumeci annuisce muovendo la testa – Sono contento che la Lega sia al tavolo in cui si deciderà il futuro di questo Paese».
Domani, giorno del processo, i ministri Lamorgese e Di Maio non saranno più ex alleati di governo e avversari ma colleghi di maggioranza di Salvini e della Lega. «Spero che almeno loro ricordino mentre altri non ricordavano – spiega riferendosi all’ex ministro Danilo Toninelli – Spero anche che nessuno cambi atteggiamento per il fatto che la Lega sia passata in maggioranza. Domande sul giudice Sarpietro? – anticipa Salvini riferendosi al servizio de Le Iene – Non commento l’attività del giudice fuori dal tribunale».
Il nuovo governo Draghi mette sulla bilancia anche una bizzarra alleanza tra il Carroccio e il Pd. L’intesa, assicura Salvini, si troverà in nome della tanto criticata Europa. «Pure sui migranti», sostiene. Certamente alcuni steccati resteranno alti e invalicabili. «Per qualcuno il modello è la cannabis recapitata a domicilio, per me è San Patrignano», afferma. Prima di assicurare l’impegno della Lega per la Sicilia, c’è spazio per una battuta sul derby di Milano. «Vince l’Inter», assicura Salvini. Poi è la volta dei saluti e del faccia a faccia con Musumeci. Forse sarà la volta buona per fare sbocciare l’amore tra l’ex missino e il successore di Umberto Bossi. Il 2022 e le prossime Regionali sono dietro l’angolo.