Gran Ballo al Bellini

Volgere lo sguardo al passato e ripristinare antiche tradizioni è sempre un fatto importante che stimola la partecipazione e, perché no, il risveglio della città, ancor di più se, oltre a favorire piacevoli momenti di aggregazione tra i cittadini, l’obiettivo principe è umanitario, di beneficenza. Il Gran Ballo 2008 del Teatro Massimo Bellini in occasione del Carnevale, rilanciato dopo 56 anni di assenza dal sovrintendente Antonio Fiumefreddo, ha realizzato in pieno tutto questo e lo dimostrano, non solo i 20000 euro raccolti dai 500 biglietti venduti da devolvere all’Ail, Associazione italiana per la lotta alla leucemia, ma anche lo spirito giocoso con cui molti Catanesi hanno preso la palla al balzo per indossare sontuosi abiti in maschera o preziosi abiti da sera rispettando l’eleganza imposta da una grande serata di gala. E non è tutto.

Gli ospiti, arrivavano all’entrata del maestoso teatro avvolto da luci suggestive e da una pioggia di bollicine, attraversando una passerella rosso Valentino. Ad accoglierli calorosamente, sotto le luci della diretta televisiva, i padroni di casa Antonio Fiumefreddo e signora.
Volti celati dalle maschere e volti più o meno noti della città, il tappeto rosso regalava a coloro che vi sfilavano sopra, una manciata di secondi di protagonismo e agli spettatori più accorti, uno spunto per passare in rassegna alcuni divertenti fenomeni umani.

C’era la simpatica matrona emozionata, in abito da sera, memore forse di qualche antico ballo “galeotto”, chi incedeva con simpatica autoironia, chi non faceva nulla per nascondere un leggero imbarazzo presto smorzato dall’entusiasmo degli spettatori, e chi percorreva il magico red carpet salutando e fermandosi a tratti a dispensare sorrisi come i divi dalla “croisette”.

Attesi e acclamati, naturalmente, i veri divi, special guests della serata, Tiziana Lodato, fasciata da un abito nero di Kartika che ne esaltava le forme, Guia Ielo, in una mise Rocco Barocco rosso fuoco e la bella e frizzante Danny Mendez, in tubino dorato Gai Mattiolo. E ancora, per la gioia dell’occhio femminile, Alessandro Preziosi in abito scuro.
L’immensa sala del teatro, racchiusa da palchi rosso carminio e da soffitti con affreschi celestiali, liberata, come succedeva quando il ballo era una consuetudine, dalle file di poltrone, è diventata una magnifica sala da ballo, dove gli ospiti di varie generazioni, non si sono fatti pregare per aprire le danze accompagnati dalla musica live dell’Orchestra Enigma.

Per enfatizzare il tema carnascialesco, tra una serie e un’altra di brani musicali, è stata messa in scena “A mascarata” antico canovaccio siciliano ambientato nella civita che ha trovato riscontro in coloro, i più anziani, che ne hanno riconosciuto il testo.
Maschere importanti in stile veneziano, ampie gonne settecentesche e generosi decolleté attiravano gli sguardi mentre camerieri in costume, offrivano flutes di champagne su vassoi d’argento, fragole fresche, olivette di S. Agata e malvasia. Tra le personalità della città, l’assessore regionale al Territorio e ambiente Rossana Interlandi, l’imprenditore e presidente dell’Ance Andrea Vecchio e come nota femminile, fresca, Miriam Leone, l’acese aspirante a Miss Italia.
Grande successo, dunque, per questa grande serata del Bellini: un aiuto alla ricerca, una lieta occasione di divertimento per i Catanesi, un segnale di auspicio per la rinascita della città.

Rita Cocuzza

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