Il quotidiano economico ha pubblicato i risultati del consueto Governance Poll, da cui emerge che i presidenti di Regione più apprezzati a marzo 2019 sono i leghisti Zaia, Fedriga e Fontana. Il governatore siciliano verrebbe rivotato solo dal 32,5% degli interpellati
Gradimento dei governatori, Musumeci è ultimo Sondaggio Sole24Ore: -7% rispetto all’elezione
«Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del Presidente della Regione. Se domani ci fossero le elezioni regionali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale Presidente della Regione?». Alla domanda del sondaggio del Sole 24 Ore, in Sicilia solo il 32,5 per cento ha risposto che sì, voterebbe ancora per Nello Musumeci. Una percentuale che pone il presidente della Regione all’ultimo posto nella classifica di gradimento stilata dal quotidiano economico di Confindustria. Musumeci era stato eletto nel novembre del 2017 con il 39,8 per cento delle preferenze. In due anni quindi il calo del gradimento sarebbe di circa sette punti percentuali. Lo scorso marzo la Regione aveva reso noto l’esito di un sondaggio affidato dalla stessa giunta all’istituto Demopolis in cui era emerso che il 43 per cento del campione interpellato nutrisse fiducia nel presidente Musumeci. Anche il suo predecessore, Rosario Crocetta, nell’ultimo anno del suo mandato si era collocato all’ultimo posto della graduatoria del Sole 24 Ore.
«Il sondaggio amareggia ma non mi sorprende – commenta Musumeci – È il frutto di alcune mie scelte, in un certo senso. Sono stato io a decidere sin dalla mia elezione di lavorare in silenzio e investire denaro pubblico senza clamore. Sono stato io a voler rinunciare alla ribalta della politica nazionale per dedicarmi a tempo pieno alla mia Regione. Ma i siciliani si erano abituati alle promesse annunciate, ai salotti televisivi della domenica, a governatori dalle facili interviste di ogni giorno. E quindi questo nuovo stile istituzionale sobrio è apparso fuori moda. C’è qualcosa da correggere nella nostra comunicazione? Forse sì, per questo motivo i sondaggi meritano rispetto, anche quando non piacciono. Per noi contano soprattutto i risultati, quelli già arrivati (circa tre miliardi di euro spesi in un anno per opere pubbliche, beni e servizi) e quelli che arriveranno nei prossimi anni. Tenendo sempre un occhio ai sondaggi».
I risultati del tradizionale appuntamento con il Governance Poll sono stati pubblicati sul quotidiano economico di oggi. Il sondaggio, affidato all’Istituto demoscopico Noto Sondaggi, misura e mette a confronto l’attuale livello di gradimento di 16 presidenti di regione durante il mese di marzo 2019, quindi ad esclusione del Trentino e Valle d’Aosta in quanto non c’è l’elezione diretta, della Basilicata che ha votato solo 15 giorni addietro e del Piemonte che è chiamato alle urne il prossimo 26 Maggio. Per ogni Regione sono stati interpellati mille elettori, a cui è stata posto il quesito. L’indice di gradimento ottenuto è stato confrontato con il livello di gradimento del giorno di elezione in modo da proporre per ciascun governatore l’indicazione di tendenza in aumento o in diminuzione.
Il podio dei governatori più apprezzati è tutto leghista: primo il presidente del Veneto Luca Zaia con il 62%, con un incremento dell’11,9% rispetto al giorno delle elezioni; al secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga con il 51,1%, terzo il lombardo Attilio Fontana (49,2%). Fuori dal podio ancora altri due esponenti del centrodestra neo eletti nel corso dell’ultimo mese. Si tratta di Marsilio (48%) presidente della regione Abruzzo e Solinas, (47,8%) della Sardegna. Il primo presidente di centrosinistra è Stefano Bonaccini, della Emilia-Romagna, con il 44,2%, anche se cala del 4,8% rispetto alla sua elezione; segue Enrico Rossi della Toscana che si stabilizza al 42,6% (-5,4%).
Sono solo tre i presidenti che aumentano consenso: Zaia, Toti e Zingaretti. «Il Governance Poll del 2019 – commenta il direttore Antonio Noto, autore della ricerca – rispecchia anche quelle che sono le tendenze a livello nazionale in vista delle elezioni europee. Infatti il dato politico è che per la prima volta i 5 presidenti in cima alla classifica sono tutti appartenenti ad una unica coalizione il centrodestra. È da notare – conclude Noto – che al momento nessuno dei presidenti in carica appartiene al M5S».