Un artista d’eccezione alla Fabbrica 102, venerdì 19 ottobre, a partire dalle 22.30. Dietro al progetto Gnut si nasconde Claudio Domestico, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l’album “Rumore della Luce” (2009), prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini […]
Gnut, Napoli e poesia venerdì alla Fabbrica 102
Un artista d’eccezione alla Fabbrica 102, venerdì 19 ottobre, a partire dalle 22.30. Dietro al progetto Gnut si nasconde Claudio Domestico, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l’album “Rumore della Luce” (2009), prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini nazionali con “Hear My Voice”, distribuito in formato fisico (vinile 12” edizione limitata) in Francia ed Inghilterra. Questi quattro nuovi brani, scritti dal poeta Alessio Sollo e Gnut, e cantanti in napoletano, sono stati registrati alla fine del 2017 nello studio di Piers nelle Cevennes, in Francia.
La voce di Gnut ben si sposa con questi brani, una voce familiare al cantautorato napoletano ma con un timbro moderno che rimanda ad Elliot Smith e Bon Iver. In queste quattro stravaganti composizioni, il mandolino chiacchera con una chitarra mentre le pelli delle tammorre si fondono con gli accenti della batteria e con i cori. Queste canzoni non raccontano solo di storie d’amore, tradimenti e serenate, ma lasciano trasparire tutto il fascino di una città come Napoli, che vive attraverso la rappresentazione e la reinterpretazione di Gnut.
«Sono quattro canzoni d’amore in una lingua in cui non esiste il verbo “amare” – spiega Gnut – In napoletano l’amore è solo un sostantivo ‘l’ammore’. Non è possibile dire in napoletano ‘ti amo’, sarebbe tradotto con ‘te voglio ben’. Ciò spinge i poeti e gli autori di canzoni a cercare delle soluzioni alternative per esprimere i propri sentimenti, come figure retoriche o metafore. Il poeta Alessio Sollo scrive e pubblica sui social decine di poesie al giorno, ripetendo tutti i gironi questo esercizio stilistico. I brani sono il mio tentativo di mettere in musica questa sua attitudine. Da questa collaborazione sono nati quasi tutti i pezzi del disco. Dal punto di vista musicale ho cercato di fondere elementi della mia ‘trazione’ musicale, la canzone napoletana, con altri altri generi più distanti dal mio mondo».
(fonte: ufficio stampa Fabbrica 102)