«Lo sciopero degli infermieri? Hanno fatto bene a manifestare il loro disappunto». A sostenere le proteste del personale sanitario in servizio negli ospedali dell’Isola, nell’ambito di un’istanza che è stata rilanciata a livello nazionale, non è un esponente dell’opposizione ma della maggioranza. Le parole sono state pronunciate da Margherita La Rocca Ruvolo, deputata di Forza Italia e presidente della commissione Sanità all’Ars, nel corso della trasmissione Direttora d’Aria, in onda su Radio Fantastica e Sestarete. Nel mirino dei professionisti ci sono i problemi di sempre, ma anche altre criticità collegate alla pandemia che, a quasi due anni dall’inizio della circolazione del virus, continuano a rimanere irrisolte.
«Chi lavora nei reparti Covid ha uno stress non indifferente, in termini di rischio ma anche di carico di lavoro – ha detto La Rocca Ruvolo -. Lavorano per ore bardati, in situazioni molto difficili. Li si chiama eroi, ma poi non si danno loro i riconoscimenti che meritano». Sul banco degli imputati c’è soprattutto la politica: quella regionale, nel 2020, aveva stabilito di assegnare un bonus di mille euro agli infermieri impegnati nel fronteggiare la pandemia. Quei soldi, però, non sono mai stati erogati. «Più volte abbiamo chiesto in commissione e in aula all’Ars cosa fosse successo a questo bonus ma non abbiamo avuto una risposta», ha aggiunto la deputata forzista, sottolineando che il tema sarà sottoposto anche all’attenzione dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, nel corso dell’audizione in programma la prossima settimana. Sulla necessità di sostenere, non solo a parole, ma anche economicamente l’impegno di chi è in prima linea, La Rocca Ruvolo ha ammesso di non comprendere perché per alcune categorie – l’esempio è quello relativo ai medici assegnati alle Usca – le somme siano state trovate e per altre no. «Sono contraria ai soldi a pioggia, ma è sacrosanto dare il bonus promesso a chi tanto si è speso in questa pandemia», ha concluso.
Tra chi ha indetto lo sciopero di oggi, che in Sicilia si è concentrato a Palermo, davanti palazzo d’Orleans, c’è il sindacato Nursind. «Siamo arrivati alla quarta ondata e siamo ancora al punto di partenza. Le istituzioni sono sorprese, mentre noi da sempre diciamo che il sistema sanitario non è pronto per una pressione sanitaria in questi termini – ha detto Salvo Vaccaro, vicesegretario nazionale e segretario per la provincia di Catania -. Le risorse immesse non sono state adeguate a soddisfare le necessità. A un certo punto ci siamo ritrovati con il personale degli altri reparti a essere impiegati nei reparti Covid. E questo ricordando a tutti che le altre patologie sono rimaste. Ci sono reparti con un infermiere ogni 20 pazienti e non è difficile capire perché questo sia un rischio innanzitutto per i cittadini».
Le rimostranze del sindacato riguardano anche il trattamento economico. «Il bonus ministeriale di 80 euro al mese che doveva essere erogato da gennaio 2021 non è mai arrivato – ha lamentato Vaccaro -. La cosa grave è che c’è stato un momento in cui la politica regionale ha assicurato un contributo una tantum di mille euro, che nessuno però ha visto. Una promessa messa nero su bianco che non è stata mantenuta».
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