Gli incredibili. Quando i Supereroi diventano normali

Titolo originale:  The Incredibles
Nazione:  U.S.A.
Anno:  2004
Genere:  Animazione
Durata:   
Regia:  Brad Bird
Sito ufficialewww.theincredibles.com
Sito italianowww.disney.it/Film/gliincredibili

 
Voci: Brad Bird, Holly Hunter, Samuel L. Jackson, Jason Lee, Craig T. Nelson
Produzione:  John Lasseter

Primo lungometraggio in totale animazione computerizzata firmato Disney/Pixar (ma in realtà più Pixar che Disney) in cui i protagonisti sono totalmente umani e non soltanto versioni antropomorfizzate di giocattoli, animaletti e mostri (“Toy Story”, “A Bug’s life – Megaminimondo”, “Monsters & Co”, “Alla Ricerca di Nemo”).

Mr. Incredibile, supereroe dalla forza portentosa, è costretto ad andare prematuramente in pensione a causa della serie infinita di danni a cose e persone che provoca durante le sue missioni.
Insieme a lui, e per lo stesso motivo, vengono messi al bando dalla comunità internazionale tutti gli altri supereroi esistenti. Mr. Incredibile si trasforma quindi nell’impiegato Bob Parr che mette su famiglia con un’altra reietta eroina da fumetto, Helen-Elastigirl, per vivere una vita di normali frustrazioni. Dopo anni di inattività però i due, con ormai prole a seguito dotata anch’essa di superpoteri, sono costretti a tornare in attività per proteggere nuovamente il mondo dai piani cataclismatici di un ennesimo misterioso ipercattivo.

Estremamente curato dal punto di vista tecnico come è ormai
tradizione dei prodotti cinematografici sfornati dalla Disney/Pixar (soprattutto grazie all’uso in misura ormai industriale di costosissime sofisticazioni softweristiche), “Gli Incredibili” si avvale però anche di una maturazione narrativa di cui le precedenti opere di animazione computerizzata nate dalla collaborazione artistica di questi due grandi Studios “per bambini” avevano fatto vedere solo in fase larvale. La comicità si fa più sottile e la satira più graffiante: la presa in giro del mondo dei comics americani con tutti i suoi classici personaggi (dall’eroe dotato di immensa forza come Superman a quello capace di dominare il ghiaccio stile Silver Surfer sino all’eroina snodabile simile ad un personaggio dei Fantastici Quattro) e tipiche situazioni (come quella del “monologo” in cui inspiegabilmente il cattivo di turno prima di finire l’eroe sente l’illogico bisogno di esaltare il proprio genio) diventa più caustica e complessa e per questo maggiormente comica e godibile per gli spettatori.

Impossibile infatti non ridere con intelligenza di normali
situazioni di moderna tensione familiare animate però da
personaggi dotati di superpoteri (i due bambini che litigano durante la cena alla velocità della luce ed usando campi di forza) o della frustrante routine quotidiana di un gigantesco supereroe che va a lavorare in ufficio a bordo di una minuscola utilitaria.

La sceneggiatura scritta con una particolare attenzione per
l’approfondimento psicologico dei personaggi e la strutturazione delle situazioni nella prospettiva di un equilibrato sviluppo narrativo fa di questo “Gli Incredibili” un prodotto sicuramente sopra la media rispetto alle normali uscite della stessa Disney ma anche dell’agguerrita concorrente DreamWorks (a cui grazie a “Shreck” va però riconosciuto il merito di aver inventato in questo campo il genere della favola satirica).

Davide Brusà

Recensione in lingua originale (http://www.cinemareview.com/)

They are now officially the Parr family, Bob and Helen. Bob works at an insurance agency, where his muscle-bound supertorso barely squeezes into a cubicle.

Helen raises the kids, and there’s a lot of raising to do: The world is occasionally too much for the teenager Violet, whose superpowers allow her to turn invisible and create force fields out of (I think) impregnable bubbles. Dashiell, called Dash, can run at the speed of light, but has to slow down considerably when he’s finally allowed to compete in school track meets (if they can’t see you running around the track, they assume you never left the finish line, instead of that you’re back to it already). Jack Jack’s powers are still limited, not yet encompassing the uses of the potty.

Bob Parr hates the insurance business. Joining him in the suburb is another relocated superhero, Frozone (Samuel L. Jackson), who can freeze stuff. Claiming they belong to a bowling league, they sneak out nights to remember the good old days and do a little low-profile superheroing. Then the old life beckons, in the form of a challenge from Mirage (Elizabeth Pena), who lures him to a Pacific island where Mr. Incredible, overweight and slowed down, battles a robot named Omnidroid 7.

This robot, we learn, is one of a race of fearsome new machines created by the evil mastermind Syndrome (Jason Lee), who admired Mr. Incredible as a kid but became bitter when Incredible refused to let him become his boy wonder. He now wants to set up as a superpower by unleashing his robots on an unsuspecting world.

On the surface, “The Incredibles” is a goof on superhero comics. Underneath, it’s a critique of modern American uniformity. Mr. Incredible is forced to retire, not because of age or obsolescence, but because of trial lawyers seeking damages for his unsolicited good deeds; he’s in the same position as the Boy Scout who helps the little old lady across the street when she doesn’t want to go. What his society needs is not superdeeds but tort reform. “They keep finding new ways,” he sighs, “to celebrate mediocrity.”

Anyone who has seen a Bond movie will make the connection between Syndrome’s island hideout and the headquarters of various Bond villains. “The Incredibles” also has a character inspired by Q, Bond’s gadget-master. This is Edna Mode, known as E and voiced by Brad Bird, who also wrote and directed. She’s a horn-rimmed little genius who delivers a hilarious lecture on the reasons why Mr. Incredible does not want a cape on his new uniform; capes can be as treacherous as Isadora Duncan’s scarf, and if you don’t know what happened to Isadora Duncan, Google the poor woman and shed a tear.

Brad Bird’s previous film was “The Iron Giant” (1999), about a misunderstood robot from outer space, and the little boy who becomes his friend. It had a charm and delicacy that was unique in the genre, and “The Incredibles,” too, has special qualities, especially in the subtle ways it observes its gifted characters trying to dumb down and join the crowd. Kids in the audience will likely miss that level, but will like the exuberance of characters like Dash. Grown-ups are likely to be surprised by how smart the movie is, and how sneakily perceptive.


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