"se la regione non ci da' i soldi noi non possiamo pagare e assumere. Quello messo in atto dall'assessore scilabra e dalla dottoressa anna rosa corsello e' scorretto. Ci rivolgeremo alla magistratura"
Gli enti contro il Governo: non ci paga e manda gli ispettori dicendo che non paghiamo il personale!
“SE LA REGIONE NON CI DA’ I SOLDI NOI NON POSSIAMO PAGARE E ASSUMERE. QUELLO MESSO IN ATTO DALL’ASSESSORE SCILABRA E DALLA DOTTORESSA ANNA ROSA CORSELLO E’ SCORRETTO. CI RIVOLGEREMO ALLA MAGISTRATURA”
Il gioco è semplice come bere un bicchiere d’acqua: l’Amministrazione regionale – e segnatamente il dipartimento della Formazione professionale – non paga gli enti formativi. Non ricevendo i soldi dalla Regione, gli enti non possono né assumere il personale, né pagarlo. La stessa Amministrazione regionale spedisce gli ispettori presso gli enti per ‘chiedere’ come mai non hanno assunto il personale e non lo pagano. Prendendo la scusa per mettere gli stessi enti fuori dal settore.
“E’ un gioco sporco – ci dicono alcuni titolari degli enti formativi -. Da mesi e, in alcuni casi, da anni attendiamo che l’Amministrazione regionale ci paghi il dovuto. Se la Regione non paga, noi non possiamo pagare il personale. E non possiamo assumere. I nostri enti sono no profit. Che senso ha mandare nei nostri uffici gli ispettori, sapendo che è la stessa Amministrazione regionale a provocare i danni che gli ispettori ci contestano? Lo ribadiamo: questo è un gioco sporco: a questo punto non ci rimane che rivolgerci alla magistratura per denunciare tutto quello che sta succedendo”.
I titolari degli enti accusano l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, e la dirigente generale del settore, Anna Rosa Corsello.
A quanto si racconta il Governo regionale di Rosario Crocetta, alle prese con una crisi finanziaria drammatica, starebbe mettendo nel conto un’interruzione traumatica dell’attuale legislatura. I Comuni siciliani sono al dissesto finanziario. E la stessa Regione non avrebbe i soldi per pagare tutti i soggetti che, indirettamente, dipendono dalla Regione. A cominciare dai 24 mila precari degli enti locali siciliani.
Da qui il tentativo, un po’ goffo, di ‘sistemare’ le cose nei due o tre settori che non dipendono dal Bilancio della Regione. Ieri, ad esempio, il Governo Crocetta ha completato la ‘colonizzazione’ del dipartimento Energia, Acqua e Rifiuti, sbattendo fuori il dirigente generale Maurizio Pirillo e mettendo al suo posto Pietro Lo Monaco, fedelissimo del senatore Giuseppe Lumia.
Obiettivo: controllare energia, acqua e rifiuti anche in un’ipotesi di commissariamento della Regione siciliana, che comunque si configurerebbe con la sponda del Governo nazionale ‘amico’ di Matteo Renzi. In ogni caso, prima sostituendo l’assessore Nicolò Marino con Salvatore Calleri, ora piazzando Lo Monaco al posto di Pirillo, Lumia, Crocetta e i ‘capi’ di Confindustria Sicilia controllano questo settore strategico. Dove si opera con i fondi europei o nazionali.
La stessa cosa sta avvenendo nella Formazione professionale. Dove ci sono i soldi del ‘Piano giovani’ e, soprattutto, i fondi europei della Programmazione 2014-2020: circa 2 miliardi di euro. Ma per controllare tutto il settore – e magari per metterlo nelle mani ‘amiche’ – il Governo deve sbarazzarsi degli enti formativi.
Da qui il metodo che abbiamo descritto all’inizio: non pagare gli enti che, non venendo pagati, non possono pagare il personale e accusando gli stessi enti di non pagare il personale.
“Ma adesso ci siamo rotti le scatole – ci dicono i titolari degli enti – adesso denunceremo tutto alla magistratura”.