Dalle bimbe di Giuseppe Conte, il fenomeno social delle fan dell’ex premier, ai bambini rossazzurri dell’ex premier. Ieri sera c’era anche un nutrito gruppo di giovanissimi, con bandiere pentastellate al seguito e maglietta della squadra di calcio locale, per il comizio a Catania del leader del Movimento 5 stelle. Un bagno di folla che ha avuto il suo momento clou poco dopo le 21.30, quando l’ex presidente del Consiglio è salito sul palco allestito al Fortino, sotto porta Garibaldi. Ad attenderlo centinaia di sostenitori, tutti i candidati alle elezioni del 25 settembre e diversi volti noti dei Cinque stelle. Dall’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo fino alla sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia. Prima di Conte a prendere la parola è stato Nuccio Di Paola, candidato presidente del Movimento per palazzo d’Orleans dopo la fine dell’alleanza con il Partito democratico. Tra i temi toccati quello del caro energia. «I siciliani non devono più pagare le bollette – spiega Di Paola – perché noi abbiamo il sole che è la nostra fonte di energia. Per questo motivo realizzeremo il reddito energetico e daremo la possibilità ai siciliani con fondi della Regione, presi dagli sprechi, di potere realizzare il proprio impianto fotovoltaico».
I decibel della folla si alzano quando il microfono passa nelle mani di Conte. L’ex presidente del Consiglio, che sarà impegnato fino a sabato in un tour elettorale in tutta l’Isola, spiega senza giri di parole che «il voto utile non esiste, c’è solo quello giusto. Giusto per voi, per Catania e la Sicilia, per l’Italia e i vostri figli». Critiche nei confronti di Matteo Renzi, Carlo Calenda ma anche nei confronti di chi vuole abolire il reddito di cittadinanza, la misura di sostegno economico diventata la bandiera del pentastellati. «Stanno facendo la guerra ai poveri – dice Conte – Ma in che mondo vivono? Che dignità hanno? Stasera faccio una promessa: riconosceremo sempre maggiore dignità a un povero che ha bisogno del reddito di cittadinanza rispetto a un politico che gli fa la guerra».
Conte rivendica anche la corsa solitaria del Movimento alle regionali, senza l’alleanza con il Partito democratico a sostegno di Caterina Chinnici, vincitrice delle primarie del fronte progressista prima dello strappo. «Andremo orgogliosamente da soli per trasformare la Sicilia e l’Italia – dice Conte – Se cresce l’astensionismo perdiamo. Bisogna recuperare la fiducia nella politica con la p maiuscola». Concluso il comizio Conte, insieme a Nuccio Di Paola, si è spostato in piazza Currò per una cena a base di caponata e birra.
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