«La giustizia è lenta e farraginosa. Mancano le risorse umane e materiali, e per colpa del sistema normativo avere un’udienza richiede cinque anni, quando basterebbero cinque giorni». Parola di Giovanni Finazzo, prefetto di Catania, intervenuto durante la cerimonia ufficiale della VI Giornata della Giustizia Europea che si è svolta venerdì scorso al centro fieristico “Le Ciminiere”.
Ttti gli interventi degli ospiti hanno affrontato la stessa questione, vista da diverse angolazioni ma i loro sguardi convergevano tutti sullo stesso punto: la lentezza della giustizia. Tra le cause, secondo Furio Pasqualucci, procuratore generale della Corte dei Conti, c’è il rapporto numerico tra magistrati ed avvocati. «Abbiamo soltanto 10mila magistrati a fronte di 200 mila avvocati – ha detto Pasqualucci – quindi è un problema anche strutturale».
L’importanza di migliorare la giustizia civile è spesso sottovalutata. Lo ha sottolineato anche il sindaco Raffaele Stancanelli esperto del settore (è avvocato cassazionista nel campo civile ed amministrativo): «I riflettori sono sempre puntati sulla giustizia penale, ma migliorare quella civile vuol dire risolvere tanti piccoli problemi di ogni giorno». A partire da quelli sociali. L’assessore alle politiche dello sviluppo economico Massimo Pesce, intervenuto al posto del presidente della provincia Giuseppe Castiglione – uno tra i tanti assenti celebri alla cerimonia – ha dichiarato: «Vogliamo continuare a portare il senso della legalità nelle scuole e istituire un ufficio che si occupi di risolvere i conflitti, non solo giuridici ma anche psicologici, dei minori vittime o autori di crimini».
Una “giustizia giusta”, come l’ha definita Guido Marletta, presidente della Corte d’Appello di Catania. Marletta ha aggiunto: «Garantire tempi ragionevoli vuol dire agevolare lo sviluppo e il progresso sociale, ecco perché la Giornata Europea della Giustizia acquista un profondo valore, per il confronto e scambio che viene a determinarsi tra i diversi sistemi giudiziari dei vari Stati partecipanti».
Anche per il presidente della regione Raffaele Lombardo è indispensabile il confronto: «Specialmente per gli Stati che sono da poco entrati o entreranno presto a far parte dell’Unione Europea – ha spiegato Lombardo – perché l’avvicinamento dei diversi ordinamenti giuridici serve a trovare una via comune tra Paesi membri». Lombardo ha poi ricordato che il Palazzo delle Poste di Viale Africa diventerà presto sede del Tribunale Civile. «Sto per incontrare il responsabile della riprogrammazione che orienta i fondi delle strutture».
Mentre dentro “Le Ciminiere” si parlava di giustizia civile, sul piazzale Asia qualche centinaio di universitari protestava contro la riforma della scuola (in un primo momento era prevista la partecipazione del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini al convegno, ndr).
Dentro il centro fieristico, però, nessuno ne ha accennato.
Il resto del convegno è stato un mescolarsi di lingue – inglese e francese soprattutto – per la presentazione dei progetti finalisti del premio “Bilancia di Cristallo”, in attesa del Ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Nel suo intervento, Alfano ha ribadito i concetti espressi in precedenza dagli altri relatori, ricordando anch’egli che Catania sarà una delle sette province italiane ad avviare la sperimentazione del processo telematico e delle notifiche via email per gli avvocati.
Proprio per queste innovazioni, che riducono notevolmente i tempi di procedura, il tribunale di Milano ha ricevuto una ”menzione speciale della giuria” della Bilancia di Cristallo, mentre il premio vero e proprio è andato alla Corte di Servizio di Sua Maestà in Gran Bretagna.
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