Giro d’Italia, il percorso della tappa Cefalù-Etna Comuni toccati, orari e caratteristiche tecniche

Il Giro d’Italia è sempre stata una festa popolare, specie quando la strada si inerpica, la fatica aumenta e le ruote rallentano. Ingredienti che non mancheranno nelle due tappe siciliane della carovana rosa, giunta quest’anno alla centesima edizione. Si inizierà martedì 9 maggio con la Cefalù-Etna, attraverso le province di Palermo, Messina e Catania. L’indomani si riparte ancora dal vulcano, da Pedara, per giungere a Messina. 

Martedì il ritrovo è al lungomare Giardina di Cefalù, la partenza è fissata per mezzogiorno. Usciti dalla città si procederà lungo la statale 113, dopo 11 chilometri si entra in provincia di Messina e si toccheranno i territori di Castel di Tusa (intorno alle 12.30), Santo Stefano di Camastra (12.45-12.50), Marina di Caronia (13), Acquedolci (13.15-13.20). Dopo circa 55 chilometri si abbandona la statale e si svolta verso l’interno, al bivio per San Fratello si imbocca la strada statale 289. Da questo momento in poi di pianura, fino al traguardo, se ne vedrà davvero poca. 

Inizia qui la lunga salita che porterà i ciclisti al gran premio della montagna di Portella Femmina Morta, a quota 1.524: una salita lunga 32 chilometri ma regolare (pendenza media del 4,5 per cento, massima dell’8 per cento), per un dislivello di 1.462 metri. Un’arrampicata che gli organizzatori del Giro d’Italia hanno classificato di seconda categoria. Il gruppo dovrebbe arrivare ai piedi della salita, quindi al bivio per San Fratello, in un orario compreso tra le 13.15 e le 13.25, passare da San Fratello tra le 13.50 e le 14.05 e raggiungere la vetta tra le 14.35 e le 15. Tutto dipenderà dalla velocità media della gara. Il punto più duro della salita è più o meno a metà percorso, dopo il Passo dei Tre dove, al 19esimo chilometro di ascesa, la strada supererà il sette per cento di pendenza, per poi tornare più dolce. 

Dal Gpm di Portella Femmina Morta inizia una discesa pedalabile molto lunga fino alla zona di rifornimento e al Traguardo Volante di Bronte. Lungo la statale 120 si raggiungerà Cesarò (intorno alle 14.55-15.20) e il bivio per Randazzo (tra le 15.09 e le 15.35), attraversando i boschi dei Nebrodi, quindi lo strappo verso Bronte, da cui si entrerà da Sud. Attraversato il Comune famoso per il pistacchio (tra le 15.15 e 15.45), si procederà lungo la statale 284, in continua discesa fino a Santa Maria di Licodia. In mezzo si toccheranno Passo Zingaro (tra le 15.30 e le 16), Adrano (via Vittorio Emanuele e via Cappuccini, tra le 15.40 e le 16.10), Biancavilla (via Umberto, via Europa e via Vittorio Emanuele, tra le 15.43 e le 16.10) dove è posto il secondo traguardo volante di giornata. Per giungere a Santa Maria di Licodia tra le 15.50 e le 16.20. Qui si svolta sulla strada provinciale 160 e si ricomincia a salire verso Ragalna, dove il passaggio dei ciclisti è previsto tra le 16.05 e 16.40. Si percorre la provinciale fino a Nicolosi, dove il gruppo attraverserà via Garibaldi, via Etna e via San Nicola tra le 16.15 e le 16.47. A questo punto saranno passati già 163 chilometri dalla partenza, ed inizia la parte più emozionante della tappa: la salita verso Rifugio Sapienza. 

È la terza volta che il Giro arriva sull’Etna: nel 1989 a Piano Bottaro vinse il portoghese Da Silva, nel 1967 si impose Bitossi proprio a rifugio Sapienza, stesso arrivo della famosa tappa del 2011 che vide la vittoria dello spagnolo Contador (anche se nell’albo d’oro c’è il nome del venezuelano Rujano, vista la successiva squalifica per doping dello spagnolo). Anche nell’edizione del centenario i ciclisti affronteranno l’arrampicata dal versante Sud. Una salita lunga 17 chilometri per 1.187 metri di dislivello, con una pendenza massima del 12 per cento, e media del 6,6 per cento. 

Si parte dai 700 metri di Nicolosi e si arriva a quota 1.892 di Rifugio Sapienza, una cima più alta di altre salite storiche come il Mortirolo o il Passo del Tonale. All’arrivo una lievissima contropendenza ai 500 metri precede la retta finale di 200 metri (salita al 3 per cento) al termine della quale è posto il traguardo. Il punto più duro è ai meno sette dall’arrivo, in contrada Salto del Cane, ma anche a meno tre chilometri dalla vetta la strada tocca pendenze superiori al 10 per cento. Due momenti in cui è possibile assistere agli attacchi decisivi da parte degli atleti più forti. 


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