Girgenti «in fermento» per la legge sull’acqua Nelle intercettazioni il timore del cambiamento

«Sono tutti in fermentazione». Francesca Leto descrive così l’atmosfera che si respira in Girgenti Acque tra maggio e giugno 2013. La donna è figlia di Pietro Pasquale, prima dirigente presso la direzione regionale delle Entrate di Palermo e poi direttore del distaccamento di Agrigento. A portare scompiglio è la discussione all’Assemblea regionale siciliana sulla nuova legge per la gestione dell’acqua. Nella società che nell’Agrigentino eroga il servizio idrico integrato, Francesca Leto entra con uno stage, e secondo la Procura, la sua successiva assunzione sarebbe la contropartita ad alcuni favori che il padre ha fatto all’amministratore delegato Marco Campione. La ragazza parla spesso col genitore al telefono della propria condizione lavorativa e di ciò che accade in azienda, compresa la discussione all’Ars sull’allora disegno di legge relativo alla ripubblicizzazione dell’acqua

Ciò che emerge dalle intercettazioni della Guardia di finanza di Agrigento, raccolte nell’indagine Duty free che ha svelato la corruzione nella sede dell’Agenzia delle entrate, è la preoccupazione della giovane circa la scadenza del suo contratto, e dunque l’impellenza di una riformulazione a tempo indeterminato dello stesso. Il 23 maggio 2013 Francesca Leto dice al padre: «Qua papà storie lunghe ci sono, qua c’è quel disegno di legge sopra la ripubblicizzazione dell’acqua che sta partendo di nuovo». «Infatti me la sono portata a casa per leggerla perché c’è il grande… – aggiunge – cioè a quanto ho capito la ripubblicizzazione dell’acqua si fa e i dipendenti verranno assunti in questi nuovi Ato che si verranno a creare». Nel frattempo, il governo regionale adotta il disegno di legge proposto dall’allora assessore Nicolò Marino, aprendo l’iter che condurrà alla sua approvazione in parlamento. 

Contestualmente si apre anche l’altro iter, quello dei contatti tra Leto senior e il presidente di Girgenti, Campione. Da una parte, secondo la Procura, la richiesta del primo di rinegoziare il contratto della figlia; dall’altra il favore chiesto dall’imprenditore per risolvere una vertenza da 44mila euro tra la Girgenti Acque e l’Agenzia delle entrate. «Quando ti scade a te, ad agosto?», è la domanda che Pietro Pasquale Leto rivolge, nella stessa telefonata del 23 maggio, a Francesca. «Sì, ma mi devo sbrigare, papà – risponde la figlia – cioè nel senso lo facciamo scadere, ma visto che c’è aria di cambiamento totale, urgessi una stabilizzazione». Si avvia così una corsa contro il tempo fatta di contatti telefonici tra Leto, Campione e il ragioniere dell’azienda Michele Daina, e di incontri nella sede di Girgenti Acque o nei pressi del distributore di carburante della società G. Campione

E mentre i deputati siciliani esaminano la nuova normativa, tra l’insoddisfazione delle opposizioni e le rivendicazioni dell’esecutivo, il 28 maggio Leto sollecita Campione: «E allora la cosa, quella della legge, entro il 12 devono presentare gli emendamenti, dal 20 va in discussione all’assemblea; quindi, quella cosa se c’è da fare, si deve fare, si deve fare subito». Padre e figlia, durante le trattative, si confrontano spesso manifestando le proprie impressioni e apprensioni. Come il 4 giugno, quando Francesca riferisce al genitore le conversazioni tra i vertici di Girgenti sui contratti ai lavoratori della società: «A questi gli facciamo il contratto con Girgenti Acque, a questi gli facciamo il contratto con Hydortecne, a questi gli facciamo un altro contratto a progetto, a questi non gliene facciamo». «Loro gestivano pedine», conclude la giovane. Leto, il giorno dopo, la rassicura: «Francè stringiamo i denti, non ti preoccupare». «Il pensiero è mio, stia tranquillo», avrebbe poi affermato Campione durante un incontro. 

E in effetti, il 20 giugno Francesca Leto viene iscritta dal padre al Centro per l’impiego in vista di un inserimento presso la Girgenti Acque. Il 4 settembre si perfeziona il contratto di collaborazione della neolaureata fino al 5 novembre successivo; accordo che verrà poi rinnovato periodicamente fino all’estate 2015 con contratti a tempo determinato. Nello stesso lasso di tempo l’Agenzia delle entrate agirà per l’annullamento del provvedimento nei confronti della società di Campione, l’Ars approverà la nuova disciplina regionale sull’acqua e il governo nazionale la impugnerà.


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