Giovanni Migliore (Cisl Scuola): “Governo regionale incapace di spendere le risorse del Fondo sociale europeo”

Per il sindacalista, il presidente Crcetta e l’assessore Scilabra dovrebbero produrre meno parole e più fatti

Nessuna strumentalizzazione, ma di fronte all’ennesimo caso di suicidio tra i lavoratori della Formazione professionale in Sicilia non si può più restare in silenzio. Lo afferma il segretario della Cisl scuola, Giovanni Migliore.

In un comunicato, il sindacalista affronta il tema della disperazione che serpeggia tra i diecimila dipendenti degli Enti formativi siciliani. Un dramma che non è più del singolo, ma di una intera collettività, schiacciata dalle responsabilità di chi avrebbe dovuto assicurare un futuro lavorativo, nel passato come nel presente.

“In momenti come questo – dice Giovanni Migliore – il nostro primo pensiero è rivolto a Sergio, amico dirigente della Cisl ed a tutta la famiglia del povero amico Fabio Bordonaro che, purtroppo, ha compiuto il gesto più drammatico per una persona togliendosi la vita. La Cisl Scuola Sicilia si stringe al dolore dei genitori esprimendo sconvolgimento e rabbia per il tragico gesto”.

“Sappiamo bene – prosegue il segretario della Cisl scuola – che dietro ad un suicidio possono esistere numerose cause e motivazioni. Non intendiamo dare letture che possono generare strumentalità di ogni genere. Ma la scelta di togliersi la vita esprime una pesante fragilità umana e personale che può essere aggravata da una condizione di fragilità sociale, di umiliazione e paura per l’incertezza del futuro lavorativo. Una condizione di precaria esistenza quotidiana che ha trascinato nella disperazione chi lavora nella Formazione professionale e migliaia e migliaia di lavoratori siciliani”.

“Fabio Bordonaro – dice sempre Migliore – era un giovane dipendente dello IAL con gravi difficoltà a mantenersi in una condizione di problemi personali che lo hanno reso più vulnerabile. Nessuna strumentalità, ma neanche il silenzio assoluto. La situazione sociale di chi opera nella Formazione in Sicilia è diventato un dramma umano e sociale pericolosissimo. Sarebbe indispensabile che Governo ed Amministrazione regionale riflettano seriamente sulla situazione; meno parole e più verità. Si dia attenzione e priorità alla condizione dei lavoratori. Il Governo assuma provvedimenti ed azioni concrete per stare più vicino agli onesti lavoratori per evitare che a sconforto e problemi di ogni giorno si aggiunga la componente della perdita della speranza”.

“Alle dichiarazioni del Presidente Crocetta e dell’assessore Scilabra – aggiunge il sindacalista – devono seguire più azioni amministrative a favore di chi lavora e vive nella Formazione professionale. Devono adeguare le azioni di Governo ed abbassare i toni che hanno umiliato e distrutto solo i lavoratori. Purtroppo continuiamo a registrare una forte discrasia tra gli intenti e gli indirizzi del Governo, incapace di gestire le risorse del Fondo sociale europeo. È giunto il momento di passare ad una verifica sul funzionamento dei passaggi burocratici per la spesa e la rendicontazione delle cospicue risorse e, se è il caso, di porre immediatamente gli opportuni rimedi con atti straordinari”.

“Non avrei mai voluto dover scrivere parole di commiato ad un amico e collega, è molto difficile. Umanamente e sindacalmente – dice ancora Giovanni Migliore -. Oggi vorrei salutare per l’ultima volta il caro Fabio ricordandolo sempre con in volto il suo contagioso sorriso e le sue espressioni sempre rassicuranti e con l’impegno a lottare per ridare speranza e serenità tolta ingiustamente a migliaia di onesti operatori e alle loro famiglie. Riflettano nel Governo, ridurre subito le condizioni di fragilità sociale che possono alimentare una sequenza di drammi umani non immaginabili fino a qualche mese fa.

Ciao Fabio, ci mancherai!”.

 

 


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