Dai salotti d’Europa al palco dell’Ariston, passando per l’illustre collaborazione con Franco Battiato: Giovanni Caccamo, giovane cantautore di Modica, ha raccolto i frutti di tanta gavetta, vantando apparizioni televisive, un sodalizio artistico con il maestro Battiato nel brano L’indifferenza e un tour decisamente sui generis. Live at home, infatti, non si teneva nei locali o nelle piazze, bensì nei salotti di casa di chi volesse accogliere la sua musica e un piccolo pubblico, mettendo semplicemente a disposizione il proprio spazio e un pianoforte.
Cantautore polistrumentista ha conquistato non solo il titolo di vincitore della sezione giovani del 65esimo Festival di Sanremo, ma anche il premio della critica Mia Martini, il premio Emanuele Luzzati e il premio sala stampa Lucio Dalla. Inoltre è coautore del brano Adesso e qui (nostalgico presente) presentato alla kermesse da Malika Ayane e arrivato al terzo posto nella categoria big.
Molti giovani artisti mirano ai talent per emergere, tu hai scelto Sanremo: come mai?
«Prima di essere cantante sono autore, nei talent non si ha subito l’opportunità di interpretare i propri lavori ma bisogna attendere una decina di puntate. Quindi per quanto i talent siano un ottimo canale per chi canta, trovo che il Festival di Sanremo sia più adatto a chi scrive, oltre a cantare».
La tua vita prima e dopo Sanremo. Cosa è cambiato?
«Quasi niente, si hanno solo più cose da fare. Adesso sono più felice, perché potrò portare a conoscenza il mio album a molte più persone, grazie alla mia vittoria e all’esperienza sanremese. Inoltre potrò iniziare un tour nei teatri, una cosa che ho sempre sognato. Per quanto riguarda l’aspetto relazionale non è cambiato nulla, le persone che hanno sempre fatto parte della mia vita non mi guardano con occhi diversi, anche perché ho mantenuto la mia semplicità».
Com’è nata la tua collaborazione con Franco Battiato?
«Circa due anni e mezzo fa mi sono appostato per tre ore dietro un cespuglio, in attesa che uscisse da una casa che aveva affittato per le vacanze. Quando l’ho visto sono uscito dal mio nascondiglio e l’ho fermato, lui mi ha guardato un po’ male, date le circostanze, ma alla fine ha accettato di prendere con sé il mio cd, l’ha ascoltato e lo stesso pomeriggio mi ha chiamato manifestandomi il suo apprezzamento. Da lì è nato il nostro rapporto artistico».
Visto il successo delle edizioni precedenti, realizzerai un Live at home 3.0?
«Assolutamente sì, partirà il prossimo aprile, sarà composto da dieci date ed è possibile candidarsi inviando un’email a liveathome@giovannicaccamo.it. Nelle due edizioni precedenti ho avuto modo di suonare anche in Francia, Spagna, Germania e Svizzera, per cui spero si candidino anche le altre nazioni»
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