Il caporalato in Sicilia si combatte anche con un gioco in realtà virtuale

Un gioco, in realtà virtuale, per sconfiggere il caporalato in Sicilia. È il progetto di Metaverse Studio Italiano specializzato nello sviluppo di esperienze immersive e mondi virtuali, che ha ideato per l’associazione Don Bosco 2000 un gioco, fruibile tramite visore VR, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i nativi digitali sul tema della mafia nelle campagne della provincia di Enna. Nasce, così, Carta Nostra di Digital Mosaik, un gioco in Virtual Reality per sensibilizzare, attraverso le nuove tecnologie, i bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie in visita al percorso museale Beteyà Digital Farm di Villarosa, in Contrada Aratate, all’interno di una villa confiscata alla mafia.

L’energica e solare topolina Rita guida i piccoli nel compiere le giuste scelte per sconfiggere la mafia, che toglie vitalità e costringe i cittadini che lavorare in condizioni disumane. «Abbiamo ideato questo progetto come un gioco di carte, nel quale ognuna di esse rappresenta una scelta, una presa di posizione. Da qui il nome Carta Nostra, perché la scelta nella lotta contro la mafia è nostra, di tutti noi – spiega Manuel Bazzanella, founder e Ceo dell’azienda – Crediamo che le tecnologie del metaverso possano mettersi al servizio della collettività, fare la differenza e portare un valore reale all’essere umano, e progetti come Carta Nostra ne sono la prova».

Nel 2021 sono stati circa 230mila gli occupati impiegati irregolarmente nel settore primario, numero che include una fetta consistente di stranieri non residenti. Il fenomeno è fortemente radicato in Sicilia che, insieme a Puglia, Campania, Calabria e Lazio, detiene tassi di oltre il 40 per cento, ma è ben presente anche nel Centro-Nord con percentuali tra il 20 e il 30 per cento. Per questo motivo, il lavoro dell’associazione Don Bosco 2000 – che svolge la propria attività di volontariato in Sicilia e in Africa – e di Digital Mosaik non si fermerà a Villarosa, ma proseguirà con il progetto Carta Nostra anche all’interno di altre scuole siciliane.

Il progetto di co-housing e agricoltura sociale che l’associazione Don Bosco 2000 ha attivato nel 2021 – finanziato dal programma Più Supreme Italia della Regione Siciliana, in partnership con Das società cooperativa, con l’ente di formazione Unisic e con il Comune di Villarosa – mira a costruire un punto di riferimento territoriale in materia di lotta al caporalato e contrasto allo sfruttamento lavorativo e alla tratta nell’hinterland ennese. «Con la Digital Farm di Villarosa vogliamo avvicinarci ai più giovani, per insegnare loro la cultura della legalità che molto spesso in quel contesto è stata violata», conclude Roberta La Cara, direttrice dell’area ricerca e sviluppo dell’associazione Don Bosco 2000 .


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