Gioco d’azzardo, a Palermo una slot ogni 310 abitanti Il 5 per cento del Pil siciliano finisce nelle macchinette

Una slot machine ogni 310 abitanti – nello specifico 4.115 sparse per il territorio – per una provincia come quella di Palermo che allo stesso tempo conta 405 sportelli bancari: insomma è molto più facile giocarsi i soldi che prelevarli. Incrociando gli ultimi dati riferibili al 2015 viene fuori che il gioco d’azzardo è una delle priorità per i siciliani. In media quasi il cinque per cento del Pil delle province dell’isola è speso in gioco d’azzardo, secondo un’indagine del centro studi Pio La Torre, con in testa proprio la provincia di Palermo. 

Guardando invece ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel palermitano i gestori per le scommesse ippiche nell’ultimo anno risultano essere 69, mentre per le scommesse sportive i centri con licenza sono 370. In generale in Sicilia nel 2015 si sono spesi tre miliardi e 890 milioni di euro sul fronte del gioco d’azzardo. All’appello mancano il gioco online, per definizione non collegabile ad un singolo posto ma ai server che si appoggiano in tutto il mondo, e il settore illegale – che secondo i dati in possesso dell’intergruppo parlamentare contro il gioco d’azzardo incassa ogni anno 10 miliardi di euro. 

In Sicilia quindi si può ragionevolmente affermare che si sono spesi all’incirca cinque miliardi di euro per quel che riguarda il 2015. E sempre di stime si deve parlare quando si cerca di conoscere il numero dei giocatori d’azzardo patologici, di chi cioè a fronte di un’offerta così ampia di giochi finisce poi per ammalarsi di azzardopatia, che ancora in molti impropriamente chiamano ludopatia. Le cifre fornite dalle associazioni che si battono contro la proliferazione del gioco d’azzardo parlano di almeno 90 mila persone afflitte da GAP, la sindrome del gioco d’azzardo patologico. I Sert – Servizi per i Recuperi della Tossicodipendenza – in Sicilia nel 2014 hanno preso in carico 1049 giocatori patologici. 

È evidente che c’è un enorme problema di tracciabilità dei giocatori patologici. Tanto per fare un raffronto, solamente alla sede del Cediss, il Centro dipendenze senza sostanze dell’Asp di Palermo sito in via Furitano, diretto da Francesca Picone, dirigente psichiatra dell’Asp 6 e responsabile del Sert di Montelepre, dal 2006 ad oggi sono passati 880 pazienti afflitti dal GAP, quest’anno almeno un centinaio.

 *si ringrazia per la collaborazione Gino Gandolfo, referente regionale della campagna Mettiamoci in gioco


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