Con l'allora prima cittadina Concetta Sodano e il ragioniere generale Letterio Lipari, è indagato il responsabile dell'ufficio commerciale dell'azienda di telecomunicazioni Angelo Di Menza che avrebbe ottenuto 3.700 euro di incentivi dai contratti stipulati
Giarre, rinviati a giudizio ex sindaca ed ex dirigente Affidamenti diretti a Telecom per servizi mai erogati
Affidamenti diretti di servizi e forniture in favore di Telecom Italia spa da parte del Comune di Giarre senza che poi venissero effettivamente erogati e utilizzati. Ci sono diversi episodi al centro dell’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza della compagnia di Riposto, che ha portato il gup di Catania Giancarlo Cascino a rinviare a giudizio, su richiesta dei pubblici ministeri Barbara Tiziana Laudani e Alfio Gabriele Fragalà, per concorso in abuso d’ufficio Concetta Sodano (sindaca dal 2003 al 2013), il ragioniere generale Letterio Lipari e il responsabile dell’ufficio commerciale di Telecom Italia incaricato di curare i rapporti con l’ente Angelo Di Menza, ritenuto «l’istigatore e il determinatore della condotta dei pubblici ufficiali» portata avanti dal luglio del 2007 al gennaio del 2014 (data dell’ultimo pagamento effettuato dal Comune di Giarre a Telecom Italia).
Lipari e Sodano avrebbero «intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Telecom Italia cui il Comune di Giarre versava i corrispettivi pattuiti nei contratti senza che i servizi e le forniture previsti venissero effettivamente erogati e utilizzati dall’ente». Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Di Menza grazie a questi contratti avrebbe ottenuto incentivi per un importo complessivo di 3.700 euro. Sodano, Lipari e Di Menza – assistiti rispettivamente dai legali Serena Cantale Aleo, Rita Carmela Carambia e Gaetano Carluzzo – si dovranno presentare il prossimo 8 ottobre davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania. Intanto, la giunta comunale di Giarre ha deliberato la costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento. Parte offesa nel processo è anche l’Ati Fresta Rosario Antonio che aveva ottenuto l’aggiudicazione provvisoria del project financing che prevedeva l’ammodernamento e la manutenzione del sistema di pubblica illuminazione, poi revocata in favore di Telecom Italia.
Gli episodi ricostruiti, considerati collegati all’interno dello stesso «disegno criminoso», riguardano contratti di leasing stipulati in assenza di determine dirigenziali e impegni di spesa. Il primo risale all’aprile del 2008 ed è relativo alla fornitura del servizio Urp e della gestione della rete informatica del Comune di Giarre, mai effettivamente utilizzati dall’ente locale. Stipulato da Lipari con Teleleasing spa (società partner commerciale di Telecom Italia) prevedeva una fornitura, che avrebbe dovuto essere efficace per sette anni (fino al maggio 2014), pattuita in 125mila euro (oltre Iva e interessi) con pagamenti bimestrali che sarebbero stati regolarmente effettuati fino al gennaio del 2014 in favore di Telecom Italia. Sempre con la stessa società partner viene stipulato, nel luglio del 2017, un altro contratto dello stesso tipo – e sempre senza determina dirigenziale e senza impegno di spesa – per la realizzazione del sito web per servizi anagrafici e urbanistica. Anche questo mai diventato realtà ma per cui il Comune avrebbe comunque pagato la fornitura di 130mila euro a Telecom.
Per il servizio Umpi (rete elettrica efficiente e di ultima generazione), invece il contratto di leasing sarebbe stato stipulato, nel gennaio 2010, da Lipari sempre con Teleleasing spa tramite affidamento diretto con una delibera adottata su sua stessa proposta il mese precedente. Il corrispettivo in questo caso è di un milione e 988.400 euro. Due le determine dell’aprile del 2012, sempre adottate da Lipari con cui vengono accettati e approvati due contratti da lui stipulati con Telecom Italia: uno relativo al noleggio e alla manutenzione del servizio Digital signage (segnaletica digitale, ovvero schermi elettronici o videoproiettori da sistemare in luoghi pubblici) per un corrispettivo pattuito in 30 rate bimestrali di 1.853 euro – oltre alla una tantum di 12.337 euro – versate dall’ente comunale fino al giugno 2013. E l’altro riguardante il noleggio e la manutenzione del servizio Early warning (un sistema di allarme precoce che lancia un avviso subito dopo il rilevamento di un possibile pericolo) per un corrispettivo di 30 rate bimestrali di 3.342 euro versate fino al giugno 2013. Entrami i servizi non sono mai stati effettivamente utilizzati dal Comune di Giarre.
In due casi, inoltre, era stato indetto un avviso pubblico di project financing con l’individuazione dell’Ati Fresta Rosario Antonio come soggetto promotore per le forniture poi revocato su disposizione dell’allora prima cittadina Sodano in ragione della mancanza di copertura finanziaria attestata da Lipari. Si tratta, in particolare, del contratto di leasing stipulato da Lipari per la fornitura di 80 quadri elettrici per il corrispettivo complessivo di 532.663 euro da versare in 60 rate bimestrali e di un contratto di manutenzione del sistema di pubblica illuminazione del Comune affidato a Telecom Italia e alla società Servizi Speciali in esecuzione di una delibera adottata su proposta di Lipari per un corrispettivo di 18.140,45 euro a bimestre per Telecom e 10.627,83 euro per Servizi Speciali.