Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di ieri si è concentrato sui due Comuni della provincia etnea. I sindaci Angelo D'Anna e Nino Naso sono stati sentiti da Claudio Sammartino sui problemi dei territori
Giarre, riaprirà la stazione dei carabinieri di Macchia Prefetto promette attenzione su caporalato a Paternò
Il prefetto di Catania Claudio Sammartino, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha avuto modo di affrontare la tematica sicurezza con i sindaci di Giarre e di Paternò, Angelo D’Anna e Nino Naso. Su Giarre il prefetto Sammartino e il primo cittadino hanno discusso soprattutto a proposito del furto di 13 pistole della polizia municipale depositate dentro la cassaforte del comando, in municipio. Per rafforzare la presenza dei carabinieri sul territorio sarà riaperta il comando stazione nella frazione di Macchia. Previsto anche un potenziamento dei controlli con la presenza sul territorio di gruppi interforze e la video sorveglianza sul territorio comunale.
Su Paternò il prefetto Sammartino ha avuto modo di ascoltare il sindaco Nino Naso, accompagnato dal presidente del consiglio comunale Filippo Sambataro e dal comandante della locale polizia municipale Nino La Spina. Attenzione particolare è stata prestata al fenomeno del caporalato nelle campagne. «Dopo i tavoli che abbiamo avuto nelle scorse settimane con i sindacati, le associazioni di categoria e la polizia municipale per parlare e trovare le opportune soluzioni sulla vicenda del caporalato – ha detto Naso – avevamo chiesto di essere convocati dal prefetto, con l’obiettivo di discutere insieme al rappresentante del governo nazionale una tematica, quella del lavoro nero nelle campagne, di primaria importanza assieme al caporalato. Fenomeni che rappresentano un danno per i nostri braccianti e mettono a rischio l’ordine pubblico. Abbiamo avuto modo di discutere anche dell’abusivismo e della necessità che il nostro Comune avverte da tempo: rimpinguare il corpo della polizia municipale, che conta solo 29 agenti in servizio, contro i circa 150 necessari».
Durante l’incontro sono stati elencati i risultati di una serie di controlli effettuati, negli ultimi due mesi, dai carabinieri del Nucleo ispettivo sul lavoro di Catania nelle aziende agricole del territorio paternese. Sono state controllate 18 ditte operanti nel settore agrumicolo e verificate 177 posizioni lavorative di cui 143 regolari; 34 invece quelle irregolari: ossia 30 lavoratori in nero senza contratto e quattro cittadini extracomunitari irregolari. Sono stati denunciati due datori di lavoro per violazione normativa in materia di immigrazione e sicurezza sul lavoro. Contestate sanzioni amministrative per 94mila euro. Il comandante della polizia municipale Nino La Spina ha specificato che si è parlato anche della necessità della presenza «della videosorveglianza sul territorio, soprattutto alla luce del mancato finanziamento, da parte del Ministero, del progetto da 350mila euro». I dati statistici confermerebbero «una riduzione dei fatti di criminalità».