Il Comune di Giarre gestirà autonomamente il servizio di raccolta dei rifiuti fino al 30 settembre, data in cui entreranno in vigore le nuove Società per la regolamentazione della raccolta (Srr). E’ il primo provvedimento importante che il neosindaco di centrodestra, Roberto Bonaccorsi, e la sua giunta prendono. Una misura che segue quanto promesso in campagna elettorale: abbandonare ogni mediazione dell’Ato – definiti «unidea ottima, ma con unapplicazione concreta pessima» – e passare ad un controllo diretto. Il nuovo bando è stato pubblicato il 9 luglio, le ditte interessate possono presentare la propria offerta entro lunedì 15 luglio. Oltre alla raccolta, il trasporto dei rifiuti e lo spazzamento delle strade, Bonaccorsi ha voluto che l’impresa che subentrerà all’Aimeri per i prossimi due mesi, si impegni in una pulizia straordinaria della città nei primi dieci giorni. «Scerbatura, derattizzazione e disinfestazione per far tornare Giarre in condizioni dignitose», sottolinea il sindaco.
Quando, nelle settimane scorse, nel centro ionico è stato avvistato un mezzo che, insieme allo spazzamento, effetuava anche il lavaggio delle strade, qualcuno ha pensato ad un’apparizione. La situazione è leggermente migliorata rispetto ai mesi scorsi di emergenza, ma continuano a fiorire microdiscariche in numerosi angoli della città, a causa dell’assenza dei cassonetti e di una raccolta porta a porta che è ripresa a macchia di leopardo e non costantemente. Porta a porta che, però, non equivale alla differenziata. I cittadini giarresi lo sanno bene e da tempo hanno abbandonato la buona pratica di separare i rifiuti. E così sarà per i prossimi due mesi. La conferma arriva direttamente dal sindaco. «Non è possibile riprendere la differenziata in un contesto di emergenza – spiega Bonaccorsi – l’estate ci servirà per studiare in vista del prossimo bando, quello definitivo con cui rilanceremo il servizio».
Resta un ultimo problema da risolvere: l’autorizzazione da parte della Regione al Comune di Giarre per conferire i rifiuti direttamente in discarica. Servizio che, fino ad oggi, era garantito dalla mediazione dell’Ato Joniambiente. «Siamo stati a Palermo in questi giorni e attendiamo a breve una risposta – precisa il sindaco – se sarà negativa faremo nuovamente ricorso all’Ato, per quest’unica attività».
A non far dormire sonni tranquilli al nuovo primo cittadino, è tuttavia il rischio dissesto, per nulla scongiurato. La Corte dei Conti non ha ancora sciolto le riserve sul piano di rientro elaborato dalla giunta precedente, che darebbe la possibilità al Comune di accedere al fondo di rotazione pensato dal governo Monti per gli enti locali indebitati. «Siamo senza rendiconto e senza bilancio di previsione – spiega Bonaccorsi – ho chiesto più volte al dirigente economico tutti gli atti necessari per avere un quadro chiaro della situazione, ma non sono ancora arrivati sulla mia scrivania».
C’è poi un altro importante punto interrogativo che pesa sul bilancio di previsione del 2012, approvato dalla giunta del sindaco uscente Teresa Sodano nel dicembre scorso: vale a dire le indagini della Guardia di Finanza che in queste settimane ha requisito numerosi documenti negli uffici del Comune. Al centro dell’attenzione c’è in particolare la determina sindacale che raddoppiava le tariffe del canone idrico. Una manovra che porta la data del 31 ottobre e che ha reso possibile approvare il bilancio, negli ultimi giorni di dicembre, e non dichiarare il dissesto. E’ proprio sulle date – come anticipato dal giornalista Mario Previtera – che si concentrerebbe l’attenzione degli investigatori, visto che sembrerebbe che la determina (la 75 bis) sia stata inserita nel registro in un secondo momento e retrodatata. «Quella determina è il caposaldo di tutto il bilancio 2012 – commenta a CTzen il sindaco – se emergessero delle irregolarità, l’equilibrio del bilancio verrebbe meno e ci troveremmo in una situazione delicatissima, ad un passo dal dissesto».
[Foto di Maria Guglielmino]
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