Sbarre dell'inferriata segate e poi risaldate più volte, disegni e tag in prossimità dell'ingresso alla struttura. Secondo il direttore della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia le istituzioni dovrebbero rafforzare la vigilanza e al tempo stesso coinvolgere i cittadini affinché adottino lo spazio verde, utilizzandolo come risorsa comune
Giardino della Zisa, scritte sui muri e atti vandalici Angelini: «Cura dei beni al di sotto della decenza»
Il Giardino della Zisa di Palermo si trova in quello che era l’antico Genoard, il parco di caccia, di fronte al Palazzo della Zisa, un’altra meraviglia della nostra città inserita nel percorso arabo-normanno. Non tutti riescono a comprendere l’importanza di mantenere intatto questo spazio verde, come risulta da una segnalazione di un cittadino arrivata all’associazione Comitati Civici che a sua volta ha recapitato tutto al sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Accanto ai vandali ci sono tanti palermitani che hanno a cuore il destino del patrimonio artistico-culturale della città. «Nessuno finora si è accorto che il Giardino della Zisa rimane sempre accessibile anche di notte – scrive il cittadino all’associazione – Ciò è dovuto al fatto che qualche vandalo ha segato una sbarra dell’inferriata e da lì può entrare chiunque anche quando il cancello d’ingresso è chiuso». Segnalata anche la presenza di rifiuti all’interno di una struttura nel giardino. L’associazione riporta al primo cittadino il verificarsi di raid vandalici e richiede l’intervento «delle maestranze comunali per fare eseguire le opere necessarie per il ripristino dei danni arrecati alla struttura».Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino che ha girato a sua volta la segnalazione all’assessore comunale al Verde Sergio Marino «per sollecitazione di intervento a seguito dell’ennesimo atto di inciviltà».
Dopo la segnalazione l’inferriata è stata ripristinata. «Le sbarre sono state segate anche in precedenza e rinsaldate – continua il cittadino che ha fatto presente la vicenda – ma nessuno ha mai pensato di intensificare la vigilanza del territorio per prevenire atti vandalici, anche per quanto riguarda le scritte sui muri, diverse volte ripulite da una associazione di volontariato». La persona che ha effettuato la segnalazione, circa quattro giorni fa ha scattato anche alcune foto a corredo di quanto riportato: «Come si può vedere dalle immagini, i muri sono nuovamente imbrattati», conclude la nota.
«La situazione lì è piuttosto difficile perché il contesto intorno al Palazzo della Zisa è degradato e meriterebbe maggiore impegno per ricondurre la situazione sotto controllo – dice Aurelio Angelini, direttore della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia – si verificano questi gesti di inciviltà comuni a tutta la città. Occorre rafforzare la vigilanza e coinvolgere di più gli abitanti del quartiere nel rispetto del decoro». «Abbiamo la necessità che le istituzioni si parlino per fare in modo che il Palazzo della Zisa e il Giardino siano in comunicazione, posto che per ora sono due corpi separati – aggiunge Angelini – e che il quartiere prenda questo bene comune in custodia. Sarebbe opportuno promuovere incontri e iniziative come viene fatto già in altre zone di Palermo, dove alcuni spazi verdi stanno diventando una risorsa per la comunità». Le istituzioni – continua – «dovrebbero mettere in campo tante piccole iniziative durante l’anno, coinvolgendo i cittadini, le scolaresche per fare in modo che amino il territorio in cui tutti noi viviamo». Per Angelini resta da risolvere un duplice problema: da un lato c’è il comportamento poco decoroso di tanti, troppi cittadini e «dall’altra parte un livello di manutenzione e gestione dei beni comuni che è al di sotto di una soglia di decenza. le due cose messe insieme ci consegnano un contesto indecoroso, però i cittadini devono fare la propria parte».