L’attaccante 40enne, miglior marcatore nella storia del Benevento, è al momento il capocannoniere del girone B e con i suoi gol sta spingendo la squadra giallonera in vetta alla classifica. «Abbiamo la cultura del lavoro, ci comportiamo in Promozione come si fa in serie C»
Giampiero Clemente, il bomber della Promozione «Voglio riportare la Cephaledium in Eccellenza»
«A prescindere dal fatto di essere il capocannoniere, quello che ci rende più orgogliosi è il primato in classifica. Proveremo a restare in testa fino alla fine». Chiarissimo e senza possibilità di fraintendimenti Giampiero Clemente, bomber della Cephaledium, capolista del girone B di Promozione e capocannoniere del campionato con 13 reti siglate finora. «Adesso – spiega a Meridionews il 40enne attaccante – non gioco più per la categoria, ma gioco per divertirmi, per il progetto e, come si suol dire, a sentimento. Sono molto legato al presidente Barranco, siamo stati compagni di squadra all’inizio della mia carriera. E poi lo dovevo alla Cephaledium, che è stata la mia ultima società prima di approdare tra i professionisti». E l’obiettivo, dunque, è chiarissimo: vincere il campionato e far tornare la società in Eccellenza, categoria che manca alla città dal lontano 2004/05. «L’obiettivo è proprio questo – conferma Clemente –, siamo un gruppo di ragazzi abituati al lavoro e ci comportiamo in Promozione come si fa anche in serie C. Forse questa è la nostra arma in più, l’avere umiltà e la cultura del lavoro».
Un passato da professionista per poi ricominciare dal basso: l’attaccante ha infatti giocato per tantissimi anni in serie C con le maglie di Paternò, Gela, Vittoria, Gallipoli, Benevento e Perugia e adesso è ripartito dalle categorie dilettantistiche. «Al momento – prosegue il bomber – mi sto divertendo: dal punto di vista fisico nella mia carriera non ho mai avuto grandissimi infortuni e tuttora sono abbastanza integro. L’età al momento rimane nascosta (ride, ndr), spero di divertirmi il più a lungo possibile e continuare ad allenarmi con questi ragazzi per tenermi in forma». E gli allenamenti non sono l’unica cosa nella vita del bomber che gestisce anche un negozio d’abbigliamento per uomo a Palermo: «Il negozio è a gestione familiare e quindi devo ringraziare anche loro se riesco a conciliare le cose. Siamo io e mio fratello, che è anche un mio compagno di squadra, ma ci aiutano anche le nostre sorelle. Ci alleniamo sempre nel tardo pomeriggio e quindi riusciamo a organizzarci al meglio anche perché viviamo il calcio come un dopolavoro». Tanto l’entusiasmo che si è creato attorno alla squadra: «Il calcio di un certo livello manca da tanti anni qui e la Cephaledium è sempre stata una società storica. Il calcio si era spento a Cefalù, dobbiamo dare merito al presidente Peppe Barranco che ha riacceso l’entusiasmo. Ed è nato anche un gruppo di tifosi, i Black Boys, che crescono domenica dopo domenica».
Il calciatore è rimasto nel cuore dei tifosi che lo hanno effettivamente osannato come un idolo e tra lui e i supporter si è creato un legame indissolubile: «Benevento è sicuramente la piazza dove sono stato più a lungo, probabilmente la tappa più importante della mia carriera. Ho giocato lì per cinque anni e sono state annate fantastiche. Sono diventato il miglior marcatore nella storia del club (67 le reti con i giallorossi … ndr) e si era creato un feeling importante con la tifoseria. Non si perde mai l’occasione per scambiarci reciprocamente messaggi affettuosi». E l’ottimo rapporto non è rimasto soltanto con i tifosi sanniti: «L’affetto – spiega infatti il calciatore – c’è anche per Perugia, dove sono stato soltanto due anni, ma anche lì si è creato un rapporto fantastico. Per il tipo di calciatore che sono stato, non era difficile creare amore tra me e le piazze in cui ho giocato. Sono stato bene dappertutto, poi è normale che Benevento o Perugia fanno più rumore rispetto a Gallipoli o Vittoria, ma ho preso tanto da tutte queste società».
Clemente aveva già appeso gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni per cominciare la carriera di allenatore, poi però è tornato sui suoi passi: «Avevo già provato questa strada, per due anni sono stato il responsabile del settore giovanile del Benevento e avevamo raggiunto anche ottimi risultati. Dopo due anni ci siamo resi conto che è un mondo del tutto diverso rispetto a quello che si conosce da calciatori. Bisogna anche essere pronti a dei compromessi, ma io dico sì quando penso sia sì e dico no quando penso sia no. Quindi ho ricominciato per divertirmi ancora dentro il rettangolo di gioco». Il calciatore, però, non ha abbandonato l’idea e dunque nel suo futuro potrebbe profilarsi un futuro da tecnico: «Mi appassiona tantissimo l’idea di potere allenare, quindi dovrò prendere il patentino e poi proverò questa nuova esperienza. Al momento però vivo alla giornata e penso solo alla Cephaledium. In ogni caso, proverò a partire dal basso – conclude Giampiero Clemente – e se poi ci sarà l’occasione di tornare in quelle piazze dove sono stato bene sarà tanto di guadagnato».