L'uomo, un tassista abusivo, era stato ucciso il 17 ottobre del 2015 sul sagrato della chiesa madre della città. E sarebbe stato vicino al clan Rinzivillo. I carabinieri adesso chiudono il cerchio
Gela, tre arresti per l’omicidio di Domenico Sequino In carcere persone vicine al clan degli Emmanuello
I Carabinieri di Gela stanno
eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il
Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di
Caltanissetta, nei confronti di tre persone, ritenute responsabili, in concorso, di omicidio
aggravato commesso con modalità mafiose. Gli arresti sono avvenuti a Gela, Palermo e Prato.
Gli arrestati sono Nicola Liardo, gelese, 45 anni, il figlio Giuseppe, gelese di 22 anni, (entrambi già in carcere) e Salvatore Raniolo, 29 anni, gelese, genero di Nicola e cognato di Giuseppe, (che era ai domiciliari).
In particolare i tre arrestati, ritenuti contigui al clan mafioso degli Emmanuello, sono
gravemente indiziati dell’omicidio di Domenico Sequino, barbaramente ucciso a colpi di pistola alle 19.45 del 17 dicembre 2015, sul sagrato della chiesa madre di Gela.
Secondo le indagini, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di contrasti di natura
economica e per l’intromissione della vittima, legata alla famiglia mafiosa dei Rinzivillo, negli affari illeciti del gruppo avversario.
Mimmo Sequino era molto conosciuto in città: tassista abusivo con l’auto a noleggio poco distante, stazionava in piazza per molte ore al giorno. Ed era da tempo uno dei protagonisti della tradizionale festa di settembre del Palliantinu.