Gela, il Tar boccia gli avvocati low cost Comune aveva proposto nomine dirette

Smacco di Natale da parte del Tar Sicilia per il Comune di Gela. Il tribunale amministrativo ha annullato la costituzione, da parte della giunta guidata dal sindaco Domenico Messinese, di un’associazione temporanea di scopo composta da tre avvocati. L’obiettivo dichiarato era di ammortizzare i costi dell’ente affidando i numerosi contenziosi giudiziari al minipool di legali.

Nella relazione dell’attività annuale, a giugno 2016, l’ex sindaco pentastellato scriveva che «l’obiettivo dell’amministrazione, sin da subito, è stato la ricerca di strumenti interni che consentissero una maggior efficienza nelle procedure e la razionalizzazione delle spese» e che «solo nel 2014 l’ammontare del contenzioso a carico dell’ente è stato intorno a dieci milioni di euro e una cifra anche superiore è stata raggiunta nel 2015, a questo va aggiunta una spesa media su base annua di circa un milione e 200mila di euro in parcelle per il pagamento degli avvocati». 

I giudici, pur riconoscendo «encomiabile l’intento dell’amministrazione di ridurre le spese legali» hanno bocciato il provvedimento. Il principale motivo è proprio economico, come a dire un eccesso di risparmio. «La previsione  – continua la sentenza – di un compenso omnicomprensivo di 20 mila euro per ciascun avvocato, oltre all’80 per cento delle spese di soccombenza e al 5 per cento sulla differenza tra la somma richiesta e quella liquidata nelle mediazioni, è molto al di sotto dei minimi tariffari e, conseguentemente, lede il decoro e il prestigio della professione». 

Una scelta, quella dell’amministrazione gelese, partita nel 2015 sotto i peggiori auspici dopo un avviso pubblico esplorativo contro il quale si era sollevato l’Ordine degli avvocati, che oltre al tariffario low cost contestava la nomina diretta da parte della giunta e il conferimento a legali che non rivestissero cariche in partiti politici o organizzazioni sindacali. L’ordine era poi ricorso alla giustizia amministrativa, vincendo sia in primo che in secondo grado. Coi giudici che si sono definitivamente pronunciati pochi giorni fa, ritenendo fondati i diversi motivi di ricorso formulati dall’avvocato Girolamo Rubino, e condannando il Comune di Gela anche al pagamento delle spese processuali


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