Gela decima Provincia, tocca all’Ars

Il disegno di legge che prevede l’istituzione della Provincia regionale di Gela andrà in Aula senza il ‘placet’ della commissione legislativa Affari istituzionali. Questo perché i termini per il suo esame sono ormai scaduti.
Lo dichiara il parlamentare del Pdl, Reimondo Torregrossa, componente della commissione legislativa che, a furia di prendersela comoda, non si potrà più pronunciare u tale questione. “E’ per questo motivo – dice Torregrossa – che mi sono astenuto al momento di votare il documento in prima commissione.
Ritengo che il disegno di legge sull’istituzione della decima provincia siciliana (per ora se ne contano nove e Gela, per l’appunto, sarebbe la decima), di iniziativa popolare, debba seguire il giusto iter legislativo. Essendo passati infruttuosi i sei mesi utili per il suo esame in commissione, il provvedimento deve passare all’esame del parlamento regionale”.

 

Invalidità a Palermo

Di invalidità si occupa il parlamentare regionale del Pdl, Alberto Campagna, che ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e all’assessore regionale alla Salute, Massimo Ruso, per revocare la riapertura dei termini per la partecipazione alle Commissioni Mediche per il riconoscimento delle Invalidità dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (Asp).
“I componenti delle commissioni Mediche – dichiara Campagna – potrebbero essere nominati tra i medici interni all’amministrazione per non aggravare di ulteriori costi il bilancio della Regione e si chiede se è opportuno dare la possibilità di partecipare a tale bando a quanti occupano cariche di natura politica, elettiva e non”.
“Infatti – stigmatizza il parlamentare del Pdl – ritengo che non sia opportuno che in dette commissioni il direttore generale si riservi di conferire tale incarico a soggetti che ricoprono cariche elettive”.

 

D’Alia sullo Stretto

Il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia, ha presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per sapere se “non ritenga utile e opportuno sollecitare il Governo ai fini di adoperarsi per lo scioglimento della società Stretto di Messina spa, così da evitare ulteriori dispeni a carico del bilancio pubblico”.
Sempre in casa Udc, Carlo Romano è il nuovo responsabile regionale del partito per i problemi della Sanità. A nominarlo è stato il capogruppo al Senato dell’Unione di Centro e coordinatore Sicilia, Gianpiero D’Alia. Romano è presidente regionale della Lega italiana per la lotta ai tumori ed è stato direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Caltagirone, nonché direttore sanitario dell’Asp 3 di Catania e dell’Ircss Centro Neurolesi ‘Bonino Pulejo’ di Messina.

 

Falcone (Pdl) su Librino

Il deputato regionale del Pdl, Mario Falcone, si sofferma sul ‘Palazzo di Cemento’ di Librino, a Catania. E definisce “ottima” la scelta del sindaco della città etnea, Raffaele Stancanelli di destinare questo edificio a sede di alcuni assessorati comunali quali l’Urbanistica, l’Ecologia e i Lavori pubblici. “Nei mesi scorsi – dice il parlamentare – l’immobile era stato sgomberato degli abusivi che, per anni, lo hanno occupato facendone centro di criminalità e di degrado. Adesso – conclude Falcone – con l’utilizzo del Fondo europeo ‘Jessica’ per la riqualificazione e rifunzionalizzazione degl’immobili degradati, il ‘Palazzo di Cemento’ di Librino non sarà più la zona off limits della città negata ai cittadini, ma il punto di riferimento della riqualificazione urbanistica della città”.

 

L’alluvione a Barcellona Pozzo di Gotto

L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) ha consegnato, con anticipo sui tempi previsti, al Comune di Barcellona e alla Protezione Civile regionale i primi risultati della campagna di campionamento dei fanghi e dei detriti svolta nelle zone colpite dai tragici eventi alluvionali a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Saponara.
I risultati delle analisi e i test di cessione effettuati hanno evidenziato che si tratta di rifiuti non pericolosi e che, pertanto, sarà possibile inviare al recupero o allo smaltimento i grandi volumi di terre che ancora oggi fanno bella mostra di sé nei piazzali ormai pieni. Questo permetterà di accelerare le procedure di rimozione del fango dalle zone urbane, consentendo il rapido ritorno alla normalità. Sono già in corso anche le attivita’ di analisi dei campioni di acqua di mare richieste dalla Capitaneria di Porto e prelevati a Milazzo per la verifica della presenza di contaminanti.
L’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Sebastiano Di Betta, segue personalmente la questione, costantemente informato dal Commissario straordinario di Arpa Sicilia, Salvatore Cocina. “E’ stata messa in campo – ha detto Di Betta – una sinergia tra l’Agenzia, la Protezione Civile regionale, il comune di Barcellona, con l’impegno dell’Arpa di Messina e del suo direttore Antonino Marchese. Tutte le strutture provinciali sono state allertate, allo scopo di collaborare per tutti gli adempimenti relativi alle indagini analitiche e per le attività di campo e sara’ presto fornita un’ampia documentazione delle attività svolte”.

 

Resta da capire come mai, benché fossero note già da qualche anno le aree cittadine a rischio di alluvione, né il Comune di Barcellona, né la Regione (che oggi si sbraccia dopo che dette aree sono state invasa dall’acqua e dal fango) hanno fatto qualcosa per evitare quello che, alla fine, è successo. Il Piano regolatore generale di Barcellona Pozzo di Gotto, redatto dall’urbanista Giuseppe Gangemi, segnala questi pericoli. Inutilmente.

 


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