«Almeno la doccia me la posso fare?». La presidentessa della commissione consiliare Ambiente e Sanità, Virginia Farruggia, commenta così l'ordinanza sindacale con la quale si è appreso ieri dello sforamento dei limiti di legge di manganese e ammonio. «Interrogheremo il dirigente dell'Asp»
Gela, dai rubinetti esce acqua al manganese Comune la vieta. «Da dove vengono i metalli?»
L’irredimibile Sicilia, la celebre definizione di Leonardo Sciascia, in fondo può applicarsi a molte delle sue singole città. Come conferma il caso di Gela, dove ancora una volta emerge il problema dell’acqua inquinata. Nella giornata di ieri il sindaco Domenico Messinese ha firmato un’ordinanza sindacale con la quale si vieta l’uso dell’acqua «per uso alimentare» sino a quando il «parametro di inquinamento presente non rientri definitivamente nei limiti di legge».
In un prelievo risalente al 4 settembre l’Asp di Caltanissetta ha rilevato «presenza diffusa di manganese» e «presenza di ammonio» in diversi punti: nel quartiere Caposoprano (già interessato più volte negli scorsi mesi da provvedimenti similari), attorno l’ospedale della città, a largo Soldato Mancino (alla parte nord della città, vicino l’ex stabilimento petrolchimico dell’Eni) e a Spinasanta (a ridosso del cimitero).
I dati sono stati trasmessi al Comune dal dirigente distrettuale del servizio Igiene Alimenti Nutrizione dell’Asp di Caltanissetta, col primo cittadino che ha poi emanato l’ordinanza. Non è neanche la prima del genere per Messinese, se ne contano almeno cinque nei due anni e poco più di mandato. Senza considerare che la fornitura dell’acqua e la qualità della stessa sono problemi atavici per la città del golfo. Da tempo il vicesindaco e assessore all’Ambiente Simone Siciliano invita i cittadini a segnalare anomalie sull’acqua, come il colore torbido e giallastro che spesso contrassegna il liquido all’apertura dei rubinetti, alla mail servizioidrico@comunegela.cl.it, per creare un dossier da inviare all’autorità garante. Un fenomeno, insomma, piuttosto frequente che però questa volta genera qualche dubbio in più in Virginia Farruggia, presidentessa della commissione consiliare Ambiente e Sanità.
«Io già non la bevo e non ci faccio la pasta da anni – dice -. Ma a questo punto mi chiedo: almeno la doccia me la posso fare o devo temere anche per questo? Finora abbiamo avuto presenze oltre la norma di metalli pesanti che comunque potevano essere spiegate con lo stato marcio delle tubazioni o con la costruzione fai da te delle fognature. Ma questo ammonio e questo manganese da dove provengono? Per questo motivo vogliamo interrogare il dirigente dell’Asp in commissione».