Il rogo è avvenuto nella notte, in contrada Macchitella, a pochi metri dalla casa dove Gaetano Orlando vive. Ascoltato dalla polizia, il medico avrebbe negato di aver ricevuto minacce. Già nei mesi scorsi, si sono verificati episodi di violenza nei confronti del personale sanitario del Vittorio Emanuele
Gela, a fuoco auto di primario del pronto soccorso Possibile collegamento con l’attività professionale
Una Mercedes e una Fiat Panda. Entrambe bruciate e di proprietà di Gaetano Orlando, primario del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. L’incendio è avvenuto la notte scorsa in contrada Macchitella, a pochi metri dalla casa dove l’uomo vive.
A spegnere le fiamme sono stati i vigili del fuoco, mentre la polizia indaga sulle cause del rogo. Ascoltato dagli agenti, Orlando avrebbe dichiarato di non aver ricevuto minacce. Tuttavia, tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella che porta a un collegamento con la professione dell’uomo.
Orlando, che in passato a Gela è stato consigliere comunale nelle file del Partito democratico, potrebbe essere stato l’ultimo dei medici vittima di intimidazioni e aggressioni. Già nei mesi scorsi, infatti, si sono verificati episodi di violenza contro il personale del pronto soccorso, a causa delle presunte eccessive attese per accedere alle cure dei sanitari.
A commentare l’episodio e sottolinearne la gravità è Ignazio Giudice, segretario della Cgil di Caltanissetta. «Solo nel 2016 le auto bruciate superano il numero di 60 – dichiara -. Credo che il ritorno dell’esercito in questo territorio possa rappresentare un deterrente irrinunciabile. Intendo essere più chiaro: rimane vitale il ruolo della famiglia, della scuola, dei centri di aggregazione ma – sottolinea Giudice – a tutto questo va affiancata una terapia d’urto in grado di far avvertire la presenza dello Stato ai cittadini».