Solidarietà da parte del fratello di Peppino Impastato, Giovanni e gli altri attivisti di Cinisi, nei confronti del giovane di Partinico recluso insieme ad altri siciliani ad Amburgo senza nessun reale capo d'accusa. «In Germania si sta mettendo atto a una violazione dei diritti umani»
G20, striscione su Casa Memoria «Libertà per Emiliano e compagni»
Uno striscione per chiedere la liberazione di Emiliano Puleo, il trentenne di Partinico trattenuto in Germania a causa della sua partecipazione alle manifestazioni contro il G20 di Amburgo, è stato messo da Giovanni Impastato e alcuni dei compagni del fratello Peppino su uno dei balconi di Casa Memoria a Cinisi.
L’iniziativa vuole sollecitare l’impegno di istituzioni, associazioni ed esponenti politici a mobilitarsi, dopo l’esito negativo dell’udienza di convalida che ha respinto la richiesta di scarcerazione formulata dalla difesa nei confronti del giovane attivista e di altri cinque italiani arrestati ad Amburgo nelle giornate del G20. Casa Memoria chiede a gran voce la libertà di Emiliano Puleo, Riccardo Lupano, Orazio Sciuto, Alessandro Rapisarda, Maria Rocco e Fabio Vettorel.
«Non esistono reali capi d’accusa che giustificano il fermo dei nostri connazionali – dice Giovanni Impastato – Tra di loro ci sono dei siciliani che conosciamo personalmente e che sono stati al nostro fianco in tanti cortei del 9 maggio. L’attivismo fa parte della nostra storia, Peppino non si fermava davanti a nulla quando c’erano da difendere i diritti umani, lottava contro ogni forma di ingiustizia. In Germania si sta mettendo in atto nei confronti dei nostri compagni italiani e delle altre persone arrestate una violazione dei diritti umani. Il nostro impegno non si fermerà fino a quando non otterremo la loro libertà».
«Sono stati fermati semplicemente per aver manifestato contro un liberismo globalizzato dominato dal profitto – prosegue Impastato – che continua ad alimentare gli squilibri economici a danno dei paesi più poveri del mondo e contro le scelte politiche mondiali che garantiscono gli interessi dei governi più potenti».