Si erano specializzati in furti seriali nei cimiteri di diversi paesi tra le province di Messina e Palermo: l’obiettivo era il rame. Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina e sono state messe ai domiciliari, mentre per una quarta è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza: l’accusa è furto e ricettazione. Il bottino dei furti scoperti dall’operazione Graveyard (cimitero, ndr), tutti avvenuti tra febbraio e aprile di quest’anno, riguardava i pluviali di scolo in rame dell’acqua piovana, che sarebbero stati asportati da molte cappelle di undici cimiteri. Oltre ai pluviali nei cimiteri, nella stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra sarebbero state rubate diverse bobine di cavi. Gli indagati avrebbero poi affidato il materiale a un complice di Palermo, che avrebbe avuto il compito di rivenderlo.
Il bottino realizzato consisteva, di volta in volta, in centinaia di metri lineari di pluviali, per un peso di svariate centinaia di chilogrammi di rame – fino anche a 500 chili per volta – e per un valore (e quindi anche un danno) di diverse migliaia di euro per ogni furto. Nella provincia di Palermo i cimiteri interessati dai furti sono quelli di Cefalù, Pollina, Lascari e Castelbuono; quelli interessati dai furti in provincia di Messina, invece, sono quelli di Capo d’Orlando, Rocca di Capri Leone, Santo Stefano di Camastra, Brolo, Sant’Agata di Militello, Galati Mamertino, San Salvatore di Fitalia.
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