Furto di auto ed estorsione: sono queste le accuse nei confronti di otto persone, cinque finite in carcere e tre agli arresti domiciliari. A queste misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania hanno portato le investigazioni dalla polizia. Un’inchiesta – denominata Dusmet – che ha preso spunto dal fenomeno, […]
Furti d’auto ed estorsioni a Catania: il sistema di rotazione per il cavallo di ritorno
Furto di auto ed estorsione: sono queste le accuse nei confronti di otto persone, cinque finite in carcere e tre agli arresti domiciliari. A queste misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania hanno portato le investigazioni dalla polizia. Un’inchiesta – denominata Dusmet – che ha preso spunto dal fenomeno, sempre più diffuso e radicato nel capoluogo etneo, dei furti di auto a cui segue, in modo sistematico, una richiesta di denaro fatta pervenire ai proprietari del veicolo per ottenerne la restituzione. Un metodo che prende il nome di cavallo di ritorno.
Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti numerosi episodi di furto di auto e un tentativo di estorsione. Da quanto è stato appurato, gli autori dei reati avrebbero agito seguendo uno schema basato sulla suddivisione dei compiti e sull’alternarsi nell’arco della stessa giornata, in nuclei composti da due o tre persone alla volta. Una sorta di sistema di rotazione che avrebbe avuto anche l’obiettivo di rendere più difficile la loro identificazione.
Indagati con custodia cautelare in carcere:
– Salvatore Maugeri (classe 1996), già detenuto per altra causa;
– Salvatore Venuto (classe 1997), già detenuto per altra causa;
– Antonino Santapaola (classe 1984), già detenuto per altra causa;
– Gianluca Bonaccorsi (classe 1992);
– Antonio Balsamo (classe 1980);
Indagati agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico:
– Giuseppe Linguaglossa (classe 1999);
– Francesco Lo Presti (classe 2002);
– Danilo Privitera (classe 2000), già detenuto per altra causa.