Venti opere tra disegni, acquerelli, litografie su carta e circa quaranta incisioni che raccontano l'artista recentemente scomparso. A Palermo l'esposizione sarà aperta al pubblico per tutto il periodo natalizio
Frammenti di una visione, omaggio a Bruno Caruso Il percorso del maestro raccontato dalle sue opere
Un mostra per rendere omaggio al grande maestro palermitano Bruno Caruso, pittore, disegnatore e scrittore recentemente scomparso. Una selezione di opere rappresentative, tratte da prestiti di importanti collezioni private che delineano il percorso dell’artista attraverso i suoi cicli artistici più conosciuti e amati. Esposta un’ampia selezione di disegni, acquerelli, incisioni e litografie attraverso una ventina di opere su carta (china e acquerello) e da circa quaranta incisioni.
Frammenti di una visione è il titolo dell’esposizione, organizzata e curata da Massimo La Piana, che resterà aperta per tutto il periodo delle festività natalizie nella galleria La Piana Arte Contemporanea, in via Isidoro La Lumia 79, a Palermo. Analizzando l’intensità con la quale il Maestro ha vissuto e l’enorme mole di lavori eseguiti, raccontare la vita e l’opera di Bruno Caruso (1927-2018) in una sola mostra è impresa ardua, se non impossibile. Questa esposizione vuole essere un omaggio che possa mostrare ai visitatori uno spaccato dei temi cari all’artista, lungo un percorso durato una vita intera.
Sono presenti opere degli anni ’50, quando Caruso trovò il modo di applicare il geometrismo post-Picassiano al Neorealismo di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica; tre gouaches appartenti al celebre ciclo del manicomio, serie propedeutica alla riforma Basaglia di grande impatto storico e sociale; il Ficus Magnolioides, il “mostro arboreo” tanto amato da Sciascia, che con Caruso condivise un’amicizia lunga, profonda e lavorativamente proficua; e ancora, Jungla, copertina di catalogo di una importante mostra alla Ca ‘doro di Roma del 1977, nella quale le affascinanti signore borghesi trovano straordinarie affinità con le fiere di cui indossano le pelli. In mostra anche gli omaggi a Federico II, alla Repubblica Napoletana del 1799, le incisioni dedicate al viaggio di Ibn Jubayr, i suoi popolani, ragazzi e ragazze ossute con i capelli lunghi e ricci, le pupille dilatate e le labbra carnose, la sua flora sensuale e lussuriosa, che sembra vivere più nella dimensione umana che in quella vegetale.
L’esposizione può essere visitata fino al 15 gennaio 2019 tutti i giorni, festivi esclusi, dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20.