Forum, la direzione continua a disertare gli incontri Preoccupazione per imprese locali e lavoratori

Non accennano a diradarsi le nubi sul Forum di Palermo. All’incontro di ieri convocato dalla commissione Attività Produttive i vertici del centro commerciale non si sono presentati. Una diserzione, l’ennesima, che ha fatto infuriare le parti sociali. Una preoccupazione espressa sia dalle associazioni di categoria, che guardano alla moria di aziende a Brancaccio, sia ai sindacati, che si concentrano invece sulla perdita dei posti di lavoro.

«La nuova proprietà – dice Paolo Caracausi, presidente della commissione consiliare –  ha deciso, in modo unilaterale, di non rinnovare i contratti di affitto di numerose imprese locali, che occupano superfici inferiori ai 100 metri quadrati, costringendole alla chiusura e ai licenziamenti. Capisco le ragioni dell’azienda privata ma ciò non vuol dire che si può continuare a evitare il confronto. Ci risulta poi che attualmente meno del 30 per cento delle imprese siano aziende locali, così come invece è previsto dalla legge». 

Al momento Caracausi conferma che «stiamo organizzando un altro incontro, inviteremo l’assessore e concorderemo tutti insieme una strategia. In questo vorremmo coinvolgere anche la proprietà del Forum, ma finora non siamo stati degnati di una risposta. Non ci stiamo all’idea che la direzione decida di mandare via delle aziende alle prime difficoltà economiche, dopo appena pochi anni dall’insediamento a Brancaccio». 

Gli avvicendamenti delle attività, previsti fino alla fine di aprile, hanno finora portati al licenziamento di 150 persone. E le nuove attività che si insediano non garantiscono alcuna soluzione di continuità ai lavoratori che perdono il proprio impiego. Una politica commerciale che i sindacati hanno più volte messo in discussione. Per questo motivo è stato richiesto un tavolo prefettizio alla presenza delle istituzioni regionali e comunali insieme alla direzione del Forum e alle parti datoriali, Confcommercio e Confesercenti. Mentre al centro commerciale le poche aziende che finora godono di discreta salute sono prevalentemente le marche nazionali e le imprese in franchising. 


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